Libri per bambini, scritti uno nel 1875 e l’altro all’inizio del ‘900 dalla prolifica scrittrice Ida Baccini. Le due storie sono state raccolte insieme dall’editore Bemporad nel 1917; è questa l’edizione di riferimento per la digitalizzazione. Edizioni più recenti sono state pubblicate fino agli anni Settanta; in questa sono state inserite anche 55 tavole disegnate da Carlo Chiostri; la copertina, qui riportata, è invece di Ezio Anichini.

L’eroe della storia è un pulcino, anzi nella prima parte della storia è chiamato Pulcino e scrive in prima persona; crescendo, diventa un galletto e viene chiamato Cocò. Le due vicende coprono tutta la sua vita, fino alla sua morte, raccontata in una lettera all’autrice dal padrone del gallo.

Ma il pulcino, oltre che capace di scrivere e di comprendere il linguaggio umano, nel corso della sua vita sperimenta sentimenti ed eventi che somigliano in tutto e per tutto alle vicende umane: disubbidienze alle sagge parole della mamma, che portano ad affrontare pericoli dovuti all’incoscienza; vanità e spirito di avventura, che fanno preferire le prospettive cittadine alla tranquillità della campagna; rapporti con altri animali, come l’amicizia per il passerotto Gino, e l’inimicizia con il cane Medoro. Non mancano l’amore per una gallina, e poi per i pulcini nati dalla coppia; il tutto però sempre all’ombra della possibile decisione degli uomini di mettere il pollo in pentola. Decisione di cui Cocò è sempre consapevole, e perfino rassegnato, pur non desiderando che ciò avvenga, per sé e per i suoi famigliari.

La vicenda narrata diventa quindi, come in molti altri libri per fanciulli dell’epoca, il pretesto per elargire ammonimenti ai piccoli lettori, mostrando le conseguenze dei comportamenti indesiderabili e quelli dei comportamenti lodevoli, non solo in casa, ma anche in un pollaio!

Sinossi a cura di Gabriella Dodero

Dall’incipit del libro:

Nacqui a Vespignano, nel Mugello, in Toscana, l’anno 1874.
Il babbo non l’ho conosciuto, e tutte le volte che ne domandavo alla mamma, era una scena da far intenerire anche i sassi. Si metteva a schiamazzare in modo compassionevole, e fra quei suoi gridi raccapezzavo a stento qualche cosa, come per esempio, girarrosto, fuoco, tirare il collo e altre piacevolezze dello stesso genere.
Io, come potete immaginarvi, ero in quel tempo troppo piccino, per capire come fosse andata la faccenda; ma fin d’allora cominciai a non poter più soffrir gli spiedi, e quando per cercar la mamma ero costretto a far capolino nella cucina della massaia, mi sentivo venire i bordoni. Ma lasciando da parte que’ momentacci, che, del resto, procuravo sfuggire a più non posso, la mia vita era tutt’altro che noiosa.

Scarica gratis: Memorie di un pulcino, seguite da Come andò a finire il pulcino di Ida Baccini.