Emma Lyonna è un personaggio storico realmente esistito. Il suo nome era Emily Lyon. Orfana di padre e molto povera, grazie alla sua bellezza e ad un carattere spregiudicato, dopo essere passata da un bordello di Londra divenne successivamente la mantenuta di numerosi “gentiluomini”, compreso il pittore George Romney. In seguito sposò Sir William Hamilton, ambasciatore inglese nella Napoli di Ferdinando Borbone. Qui divenne l’amante della regina Carolina e in seguito di Horatio Nelson.
Tutte queste vicende (storiche) Dumas le aveva già raccontate ne La Sanfelice, dove Emma è uno dei principali personaggi. Qui vengono ripetute dal punto di vista della protagonista, sotto forma di “Memorie” scritte in punto di morte come confessione. Rispetto a La Sanfelice la qualità del romanzo è decisamente inferiore, e alcuni critici sospettano che quest’opera sia stata solo firmata da Dumas, ma in realtà sia stata scritta da qualcuno dei tanti “nègres littéraires” che fornivano allo scrittore materiale per i suoi lavori. In effetti dopo una parte iniziale in cui vengono raccontate le vicende personali di Emma, gran parte del testo ha più l’aspetto di una compilazione basata su documenti storici dell’archivio borbonico (studiato da Dumas dopo la conquista del regno da parte di Garibaldi) e sulla corrispondenza personale di Nelson.
Curiosa è anche la storia editoriale del romanzo: attualmente si possono trovare in Google books due serie complete, di otto volumi ciascuno, di due edizioni assolutamente identiche (compresa la dicitura nel frontespizio: UNICA EDIZIONE AUTORIZZATA IN ITALIA) pubblicate da due editori milanesi diversi: Daelli nel 1864 e Ferrario senza data (ma OPAC SBN segnala “circa 1870”). La cosa si complica quando si ricerca l’originale francese: la nostra traduzione (anonima) si riferisce al romanzo Souvenir d’une favorite, mentre i cinque volumi di “Emma Lyonna”, pubblicati nelle Oeuvres complete d’Alexandre Dumas sono completamente diversi.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
I miei primi ricordi risalgono all’anno 1767: avevo tre o quattro anni. Non ho mai conosciuto l’epoca precisa della mia nascita: attraverso una percezione vaga come una nebbia, mi veggo colla madre a seguire una grande strada in mezzo ai monti, quando portata sulle sue spalle, quando movendo a lei d’accanto, tenendola per mano, o tirandole l’abito. Tratto tratto un ruscello tagliava il sentiero, allora mia madre mi prendeva fra le sue braccia, traversava il ruscello e mi posava dall’altra parte: ciò doveva avvenire durante l’inverno, od almeno verso il finire dell’autunno. Avevo sempre freddo; fame qualche volta.
Quando traversavamo una città od un villaggio, mia madre si fermava dinanzi alla bottega d’un panettiere, e chiedevagli con voce supplichevole un pane, che quasi sempre le veniva dato.
Ci fermavamo rare volte la notte nelle città o nei villaggi, ma piuttosto in qualche fattoria isolata. Là mia madre chiedeva le si permettesse di dormire in un granaio od in una stalla. Le notti, in cui il permesso ci veniva accordato, erano le mie notti di festa: avevo caldo, e quasi sempre il mattino, prima che ci mettessimo in cammino, la castalda o la domestica, che veniva a mugnere le vacche, mi dava una tazza di latte tiepido, il che era per me un’altra festa non essendovi abituata.
Scarica gratis: Memorie di Emma Lyonna di Alexandre Dumas.




