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(voce di SopraPensiero)«Chi legge Raimon Panikkar senza fare meditazione fa come colui che mangia la buccia e butta via il frutto»: così Luciano Mazzoni Benoni, nel corso della Giornata di studio dedicata a Raimon Panikkar (Venezia, 18 maggio 2013), esprime la sua convinzione, per la quale la filosofia di Panikkar è l’occasione per un’esperienza mistica, prima e più di ogni speculazione intellettuale.
Convinzione che è condensata nel suo recente Meditare con Raimon Panikkar come presi per mano (ed. Gabrielli), libro che si offre a tutti, non solo agli addetti ai lavori, per la semplicità del linguaggio e per la snellezza. Un itinerario di meditazione – preceduto da un’ampia ma essenziale introduzione – che, in nove tappe, propone la scoperta e l’approfondimento della propria interiorità a partire appunto dall’opera di Raimon Panikkar, qui integrata con fonti sacre d’Oriente e d’Occidente, spunti e suggerimenti per la riflessione e la meditazione, piste di ricerca.
«Abbiamo bisogno di cielo» scrive l’autore citando il pensatore catalano: perché l’uomo non vive né di solo pane né di sole idee. La terza dimensione dell’uomo – quella spirituale, la meno visibile ma non la meno importante – va recuperata, tanto più nella nostra epoca materialistica convinta di poter fare tutto con la volontà e con la tecnologia. Terzo volume della collana «Meditazioni cristocosmiche». Mazzoni Benoni è già autore, nella stessa collana, di Meditare con Pierre Teilhard de Chardin verso il Cristo più grande.
Luciano Mazzoni Benoni, Meditare con Raimon Panikkar come presi per mano, ed. Gabrielli, 2012, pp. 71, euro 10.