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(voce di SopraPensiero)Pubblicato Lucio Urtubia di Bernard Thomas.
Dall’incipit del libro:
Lucio Urtubia, «L’anarchico irriducibile», un operaio che rapito dai sogni di giustizia sociale e anarchia, ha attraversato la storia del ‘900 incrociando personaggi come Sabaté, Che Guevara, o eventi storici come la Guerra civile spagnola, la resistenza antifranchista, la rivoluzione cubana ed il Maggio parigino.
Nato in Navarra nel 1931, quinto figlio di una famiglia povera nella Spagna di Francisco Franco, cresce circondato da carlisti, cattolici ma con un padre antifranchista, segretario della UTG (Unione generale dei lavoratori) dalla quale apprende da subito che bisogna lottare contro le ingiustizie. «Poveri e per di più socialisti allora era come essere marcati a fuoco come animali. Eravamo sei fratelli. Mangiavamo tutti assieme dallo stesso piatto». La condizione di povertà nella quale crebbe la considera oggi, «una fortuna, perché la povertà insegna ad avere rispetto delle cose che lo meritano. Nella società odierna bisogna ridare valore al lavoro e tutti quelli che lo promuovono, per lo più per iniziativa diretta della gente. La povertà mi ha arricchito, non ho dovuto fare alcuno sforzo per perdere il rispetto per le istituzioni, la Chiesa, la proprietà privata e dello Stato». Le umili condizioni della famiglia e la condanna sociale inflittagli per la sua povertà lo spinsero in Francia, terra che per molti, voleva dire libertà.