La commedia fu rappresentata a Budapest la prima volta nel 1916 con il suo titolo originale Ciklámen con il quale era stata pubblicata l’anno prima. La traduzione italiana pubblicata sulla rivista “Il Dramma” diretta da Lucio Ridenti porta il titolo L’ora azzurra traducendo il francese L’heure bleu, nome che nel 1912 Guerlain impartì a una sua fortunatissima creazione profumiera che resiste nel tempo e ancora oggi è disponibile sul mercato, anche se non più nella sua versione originale, che possedeva una formidabile nota di testa al bergamotto.
“L’heure bleu” è altresì quel breve periodo della giornata che segue il tramonto ed è caratterizzato dal colore particolare che assume la luce del sole riflessa e non più diretta e che si identifica con il crepuscolo. Ma è anche lo stesso fenomeno cromatico che precede il sorgere del sole.
Magda, giovane attrice alle soglie della celebrità e protagonista della commedia, usa però il profumo “Ciklámen”, mentre “L’heure bleu” è il profumo indossato da Margherita, giovane moglie di un gentiluomo politico, che è tanto somigliante a Magda da indurre chi le guarda in confusione. Sulla scena sono interpretate infatti dalla stessa attrice. Margherita è sospettata dal marito di tradirla ed effettivamente è innamorata di Lehotai, un amico di lui. Quando viene scoperta, Lehotai però nega e ricorre allo stratagemma di inscenare una relazione con Magda per dimostrare la propria innocenza. Magda a sua volta è corteggiata disperatamente da un collega attore legato, ma non sposato, a una donna che lo ama. I colpi di scena si susseguono sotto lo sguardo ironico del personale di servizio dei vari interpreti di questo intreccio, fino a che Magda riesce abilmente a ricollocare ogni tassello al suo posto, trovando lei stessa l’amore. Lehotai trova quindi la sua “ora azzurra” che metaforicamente qui è però una nuova alba e non un crepuscolo… Sembra che l’autore si diverta lui stesso, prima ancora del suo pubblico, avvolgendo di ironia il gioco sentimentale dei suoi personaggi.
Nel 1918 la commedia ebbe una trasposizione cinematografica che conserva il titolo Ciklámen con regia di Jenö Janovics.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Cameriera (chiamando) – Cuoca! Cuoca!
Cuoca (da dentro) – Che volete? (entra).
Cameriera – Io nulla, ma volevo farvi osservare che le posate sono troppo lucide.
Cuoca – Cosa ne sapete voi, cara figliuola? Le posate non sono nè cipria nè rossetti!
Cameriera – E voi occupatevi delle vostre posate allora! (Si siede alla tavola apparecchiata).
Cuoca – E voi non sedetevi alla tavola dei signori, cameriera
Cameriera – E perchè, Giuliana?
Cuoca – Perchè se vi sedete voi, mi siedo anch’io (si siede). Avete apparecchiato per due.
Cameriera – Per due. Ci sarà certamente anche l’attore.
Cuoca – Si capisce, c’è sempre!
Cameriera – E la domenica, siccome le recite sono due, trova comodo rimanere anche a cena.
Scarica gratis: L’ora azzurra di Andor Gábor.