Dall’incipit della tesi:

In questi ultimi anni in Europa si assiste a immigrazioni di grandi masse di individui di fede islamica, così che, dopo diversi secoli, è di nuovo legittimo parlare di Islam come di una presenza significativa anche nel Vecchio Continente. Di conseguenza capire l’Islam diviene un dovere che si impone con forza a chi non si accontenta di subire passivamente le letture dominanti sui mass media. Comunque, non è certo un’impresa facile capire una realtà complessa, risultato di oltre quattordici secoli di storia, diffusa oggi su una vastissima area, e che coinvolge, tanto per fare un esempio, alcuni tra gli stati più poveri del mondo (Bangladesh, Afganistan o Somalia) e alcuni tra i più ricchi (Brunei, Kuwait o Arabia Saudita).
Tanto più che siamo di fronte a una realtà spesso demonizzata (si pensi all’Iraq di Saddam Hussein, alla Libia di Gheddafi o all’Iran anche post – khomeinista), altre volte esaltata (la lotta del popolo palestinese), non di rado criticata (il velo delle donne o l’applicazione in alcuni Stati islamici di pene coraniche come la lapidazione), ma comunque avvolta da quell’aura di esotismo lontano che la circonda da sempre. In sostanza, raramente l’insieme raggruppato sotto l’etichetta di «Islam» è conosciuto per quello che è davvero, nelle sue molteplici sfaccettature.
La crescente presenza di comunità musulmane all’interno delle varie nazioni europee è sicuramente uno dei fenomeni più importanti verificatosi nell’ultimo quarto del ventesimo secolo.

Relatore Antonino Pellitteri, anno accademico 1997/98, Università degli Studi di Palermo, Facoltà di Lettere e Filosofia, tesi di laurea in Lingue e Letterature straniere.

PDF
PDF
1,3 MB
ODT
ODT
933 KB