Missiva al gesuita Tarquino Galluzzi in cui l’astronomo nega di essere un prestanome di Galilei ma afferma piuttosto di essere un divulgatore del suo pensiero scientifico.

Dall’incipit del libro:

Se l’Autore della Libra Astronomica, e Filosofica si fosse tenuto entro a’ termini di difender l’opinione del P. Orazio Grassi intorno alla lontananza delle Comete, per lo poco, o niuno accrescimento, ch’elle acquistan dall’occhiale, impugnata da me in vn mio discorso a gli Accademici Fiorentini: e ancora si fosse allargato a confutar qualsiuoglia altra conclusione, fermata da me in detto ragionamento: ma non fosse poi trascorso nelle imputazioni, e mordacità, sì come egli ha fatto, io mi sarei volentieri conformato col parere della P. V. molto Reuerenda, di terminar questa disputa nel mio silenzio. Imperciocchè, liberamente renunziando a quell’aura popolare, la quale, in somiglianti controuersie di lettere, proclama sempre per vincitore colui, che più pertinacemente contende, aurei, con animo tranquillo, e senza alcuna ansietà, da i pari a Lei, cioè dagli vomini scienziati, e discreti, attesone la sentenza. Ma essendomi molto più ageuole a disprezzar cotale stima ed applauso, che quell’opinione, qual’altri, mediante tai note, auesse potuto concepire, che ‘l mio proceder fosse lontano dal termine d’vomo costumato, ed ingenuo, m’è conuenuto, per l’obbligo, che ciaschedun tiene alla difesa della propria fama, come tacciato in questa parte, allontanarmi dal suo amoreuol consiglio, ma non di tanto, che io perda di vista quella moderazione, alla quale Ella m’ha confortato.

Scarica gratis: Lettera al M.R.P. Tarquinio Galluzzi della Compagnia di Giesu di Mario Guiducci.