Il vasto tema delle origini, delle vicende e dell’ordinamento delle università medievali, e l’influenza che esse ebbero come enti autonomi e come istituti scientifici, nella vita civile e politica del loro tempo.

Dall’incipit del libro:

Nella storia del medio evo, tanto ricca di vicende e d’istituzioni, meritano di essere particolarmente studiate nelle loro origini e nei singolari ordinamenti, quelle grandi e potenti associazioni scientifiche che si chiamarono università, nelle quali si svolse e si formò la cultura moderna. La grande importanza che ebbero le università nel medio evo non solo come istituti di pubblico insegnamento, ma anche come corporazioni autonome e privilegiate, non può adeguatamente comprendersi ed apprezzarsi se non si ritorna colla mente a quei tempi, evocando memorie, tradizioni ed usi sociali, che male si potrebbero giudicare coi criterii della civiltà moderna.
Nel medio evo l’istinto di difesa dette grande sviluppo allo spirito d’associazione, e come si costituirono e si moltiplicarono i vincoli di solidarietà in tutti gli ordini sociali; così anche la scienza trovò il mezzo di vincere gli ostacoli di inveterati pregiudizii e diffondersi lentamente nel mondo per opera dei primi suoi cultori, che riunitisi in un comune intento, fondarono numerose scuole senza l’ingerenza di nessuna autorità e per solo e spontaneo impulso della loro privata iniziativa.
Le nostre università nate in tempi di profonda agitazione sociale, ebbero un sentimento così profondo e tenace della loro indipendenza, che a stento si sottoponevano nell’atto della loro fondazione al riconoscimento delle due supreme autorità di quell’epoca, cioè il Papa e l’Imperatore, sebbene invocando questa pubblica sanzione per la loro legale esistenza, non vedessero per niente menomata la propria libertà, nè minacciata l’integrità dei loro Statuti e privilegi.

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