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Pubblicato Le streghe di Triora in Liguria di Michele Rosi.
Triora, borgo medievale dell’Alta Valle Argentina, nell’entroterra imperiese, ha acquisito fama di «paese delle streghe» a causa del processo del 1587-1588 che vide coinvolte quasi 200 donne originarie del paese o delle zone limitrofe. In seguito, probabilmente, al malcontento popolare susseguente alla siccità e alle speculazioni dei latifondisti, fu comoda via d’uscita trovare nelle presunte streghe il capro espiatorio della situazione.
In questo testo Rosi tratta la materia processuale relativa a circa quaranta donne, con grande ricchezza di indicazioni archivistiche e bibliografiche, per ricostruire le fasi della vicenda inquisitoriale, dimostrando notevole conoscenza degli scritti consultati dagli inquisitori per giudicare streghe ed eretici, dalle opere di Bernardo da Como e di Paulus Ghirlandus al Malleus Maleficarum. Oggi il paese, che mantiene le caratteristiche e le fasi di sviluppo dell’edilizia dei centri minori dell’entroterra ligure dal medioevo fino all’ottocento, conserva la memoria storica di quella vicenda con una ambientazione decisamente particolare e con il suggestivo museo della strega.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Malie, incantesimi, stregonerie, chi non lo sa? occuparono il pensiero di quasi tutti nei paesi civili, specie durante i secoli XV e XVI. Si attribuirono al demonio le cose più strane, i delitti più atroci, ed uomini e donne come strumenti della potenza diabolica soffersero molto e morirono per opera delle due autorità religiosa e civile, concordi nel credere all’esistenza di maliarde e di streghe e nel punirle severamente.
Di queste aberrazioni molti han parlato e sarebbe fors’anche utile farne una storia completa raccogliendo i fatti più notevoli ed esponendo le ragioni che li spiegano. La materia abbonda tanto che oggi riuscirebbe agevole dettare questa storia che gioverebbe sia a dare un’idea chiara e compiuta di siffatti vaneggiamenti, sia ad aiutare lo studio dei rapporti passati fra l’autorità religiosa e la civile nei paesi cattolici, particolarmente nel secolo XVI, quando la storia di queste relazioni diviene più importante. Infatti allora la Chiesa, sopratutto dopo il trionfo della Riforma, ponea ogni cura per riguadagnare il terreno perduto e per mantenere quanto le restava, accresceva l’autorità dei tribunali ecclesiastici, dava all’Inquisizione poteri estesissimi, e s’intrometteva in ogni affare che anche un poco da lontano toccasse la religione: donde i contrasti fra Chiesa e Stato divennero più che mai frequenti nel segnare i confini entro cui dovevano restare i due poteri.