Il libro è presentato dall’editore come “Seguito del Napoleone il piccolo”, ma con la prima opera condivide solo l’argomento – il colpo di stato del 2 dicembre 1851 – e la veemenza polemica. In Napoleone il piccolo Hugo aveva paragonato sin dal titolo Luigi Bonaparte (il piccolo) con Napoleone I (il grande), per offendere e sminuire il suo nemico.
Qui comincia dall’inizio a maltrattare l’intera famiglia Bonaparte, con un tono tra lo scandalistico e il diffamatorio, raccontando vizi e difetti di Napoleone il grande, dei suoi genitori e dei suoi fratelli. Salvo poi affermare che in realtà Luigi Bonaparte non appartiene a questa famiglia, essendo il frutto di un amore adulterino di Ortensia di Beauharnais, moglie di Luigi Bonaparte, fratello di Napoleone.
Esaurita l’analisi della figura di Napoleone III e della famiglia a cui dichiara di appartenere, Hugo passa ad analizzare allo stesso modo i principali cospiratori del colpo di stato del 2 dicembre, descrivendoli come opportunisti avidi e corrotti che hanno tradito la fiducia del popolo francese.
Tipica è questa citazione:
«Bisogna rendere questa giustizia al signor Bonaparte, che egli apprezza il suo complice nel suo giusto valore. Siccome uno de’ familiari dell’Eliseo metteva timidamente in dubbio l’opportunità di una scelta simile a quella del sig. Vieyra, quel taciturno spergiuro rispose: “Non è con gente oneste che si fanno i colpi di Stato.”»
L’autore usa un linguaggio forte e spesso scurrile per descrivere i Bonaparte, dipingendoli come una minaccia per la Francia e la moralità. Il libro, sebbene presentato come un’opera di saggistica, è pieno di accuse non comprovate e si basa fortemente su pettegolezzi e voci. L’intento dell’autore è dichiaratamente quello di screditare la famiglia Bonaparte e incitare l’opposizione al loro governo.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
La storia si studia in varii modi. Quello degli aneddoti diletta e solletica; risveglia scandali obbliati; segue passo a passo il vizio, che non gli sfugge, sotto qualunque maschera si covri; apre i palazzi dove si è fatto divorzio col pudore e la morale, dove la lussuria siede fastosa sul trono, dando il tuono a’ costumi, guastando le immaginazioni, provocando il delirio dei sensi; imbastardendo la razza de’ ciambellani con quella delle corteggiane; insegnando e spingendo all’adulterio la donna ancora timida e casta, che uno sposo ambizioso non ha avuto timore di condurre colà; sbrigliando infine le più odiose passioni delle creature abrutite, e giungendo fino ad accoppiare il zio e la nipote, il fratello e la sorella in incestuose unioni.
Il cronista deve, senza fallo, miticare l’asprezza di questo quadro, ma scolorendolo di troppo, mancherebbe al suo effetto ed al suo scopo. Quando gli Spartani volevano inspirare a giovani l’orrore per l’ubbriachezza, gliene mostravano tutta la laidezza, intorno alle sale dove si faceano i pranzi ordinarii, si faceano passeggiare degli schiavi ebbri e vacillanti, ed appena la stravaganza del loro discorso annunziava il turbamento della loro ragione, si ordinava loro di cantare delle canzoni oscene facendoli ballare, ed obbligandoli a delle indecenti positure.
Scarica gratis: Le notti di San-Cloud, ossia i misteri della famiglia Bonaparte di Victor Hugo.