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(voce di SopraPensiero)Pubblicato Le memorie di un medico di Vikentij Vikentʹevič Veresaev.
Dall’incipit del libro:
LE MEMORIE DI UN MEDICO da me stampate nelle colonne del «Myr Bogij», m’han scatenato contro un’esplosione di sdegno da una parte considerevole de’ miei lettori. Come e perché ho potuto risolvermi a svelare ai profani le impressioni e i sentimenti del medico nell’esercizio della sua professione?
A che scopo miravo ciò facendo? Dovevo pur saperlo che già troppo diffusa è nel pubblico la diffidenza verso l’arte medica e i suoi cultori, diffidenza che particolari come quelli ch’io espongo nelle mie Memorie non possono se non accrescere; i fogli quotidiani, che già combattono i medici, s’attaccheranno con entusiasmo al nuovo materiale ch’io fornisco loro, e ne trarranno arme per proseguire con maggior forza la sleale campagna. Ma non basta: l’accusa propagandosi giungerà anche al popolo minuto, al volgo superstizioso ed ignorante, e l’aizzerà contro la medicina, quella medicina di cui ha pur tanto bisogno. L’autore, medico egli stesso, dovrebbe pur comprendere tutta la portata del male che egli fa, alimentando nel pubblico la sfiducia verso i medici e la medicina.
Tali le accuse, ed in vero questo sdegno a me appare molto significativo. Noi abbiamo una tal paura del vero, in ogni campo, abbiamo cosí poco profonda la coscienza della sua necessità assoluta, che ci basta scoprirne una parte comunque piccola, perché gli uomini comincino a trovarsi a disagio. Scoprire il vero? Perché? A che scopo? Come l’intenderanno i profani?