Stabilitosi a Parigi alla fine dell’800, Synge incontrò Yeats che, dopo aver letto alcuni suoi scritti lo consigliò di recarsi alle isole Aran per perfezionare una più genuina ispirazione. Synge seguì il consiglio e compì quattro viaggi negli anni successivi con relative permanenze più o meno lunghe.

Le isole Aran sono un gruppo di tre isole che sbarrano l’imboccatura della baia di Galway sulla costa occidentale dell’Irlanda. La popolazione locale, che vive di pesca, conserva costumi, tradizioni e lingua – il gaelico – dell’antica Irlanda. Le descrizioni di Synge sia degli ambienti che dei rapporti umani sono l’anima di pagine davvero belle e interessanti.

La possibilità di vedere quei luoghi e quegli uomini venne poi fornita, circa trent’anni dopo, da Robert Flaherty nel film-documentario The man of Aran, dove la trasformazione in immagini di quanto racconta Synge è particolarmente efficace. E non dura “nove tempi”, come – maldestramente e nel tentativo di ridicolizzare un’opera cinematografica di alto valore – dice “Fantozzi”, ma solo poco meno di un’ora e un quarto e può essere vista qui: https://www.youtube.com/watch?v=rIWYXnxz968

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Eccomi in Aranmore, seduto davanti a un focherello di torba mentre mi giunge all’orecchio dalla piccola osteria sottostante un mormorio di accenti gaelici. Il piroscafo che viene ad Aran fa servizio a seconda della marea ed erano le sei stamane quando abbiamo lasciato la banchina di Galway in un denso sudario di nebbie. Laggiù a destra, tra il moto dell’onde e la nebbia, una tenue riga di spiagge era appena visibile, ma come ci fummo dilungati da riva essa scomparve alla nostra vista e null’altro allora si poté scorgere se non il voltolarsi della nebbia tra il sartiame e un lieve cerchio di spume.
Pochi passeggeri: un paio d’uomini che s’erano imbarcati con alcuni porcellini ravvolti alla meglio in sacchi, tre o quattro ragazze che sedevano in cabina coi capi interamente ravviluppati nei loro scialli e un imprenditore che si recava a riparare il molo di Kilronan, il quale si mise a discorrere con me, passeggiando su e giù pel ponte.
Dopo tre ore Aran è apparsa. Da prima si vide una nuda scogliera balzar su obliqua dal mare per entro la nebbia; poi a mano a mano che ci accostavamo, un posto di guardia e il villaggio.
Un po’ più tardi io me ne uscii a passeggiare lungo la buona strada dell’isola osservando, oltre i muretti che la fiancheggiavano da una parte e dall’altra, gli aridi campicelli distesi sulla nuda scogliera.

Scarica gratis: Le isole Aran di John Millington Synge.