(voce di SopraPensiero)
Pochi mestieri sono affascinanti – almeno nell’immaginario collettivo – quanto quello dell’investigatore privato. Colpa anche del cinema, che ci ha abituati alle rocambolesche peripezie di chi è avvezzo a una «vita spericolata» per le vie cittadine, e delle grandi figure letterarie che ci sono rimaste scolpite nella mente – viene subito da pensare al Marlowe di Chandler, o all’Hammer di Spillane. Può sembrare superfluo dire che nella realtà le cose sono molto diverse; eppure è la prima cosa su cui dovrebbe riflettere l’aspirante detective che – nel passare dal gioco della fantasia al piano professionale – non dovrebbe trascurare nessuno degli aspetti che contribuiscono a determinare il successo (o il fallimento) della sua attività: quale titolo di studio è più adatto? A quale tipo di agenzia si intende dar vita? In quale ramo ci si vuole specializzare? E, ancor prima di tutto questo: quali sono le proprie reali attitudini personali?
Un manuale ad uso di chi desideri avviare una nuova attività da investigatore privato: dalla normativa sulla privacy a quella civile e penale, dalla formazione universitaria e post-universitaria alle associazioni di categoria, dagli ambiti di indagine alle tecniche più accreditate, fino alla modulistica per i conferimenti di incarico o le dichiarazioni spontanee. Un libro chiaro con un linguaggio semplice e diretto, che è bello leggere anche senza un esplicito fine professionale: a parte la prima sezione dedicata al TULPS, la lettura scorre coinvolgente come quella di un giallo. Volume della collana «Il cittadino e la legge», che comprende anche «Il recupero crediti» e «Computer forensic per MAC OS X, iPhone, iPad».
A. Paoletti, G. Luzzi, Le investigazioni private: guida operativa, ed. FAG, 2012, pp. 208, euro 22.