Le briciole di Lazzaro è una raccolta di novelle pubblicata nel primo dopoguerra da Attilio Frescura, giornalista e scrittore. Si possono dividere nettamente in due categorie diverse: la prima e la seconda parte, sono racconti scritti con un tono molto leggero, ironico, a volte sarcastico, su argomenti casuali, quasi occasioni inventate, e non lasciano un buon ricordo.
Completamente diversi i racconti della terza parte (La guerra), in cui si sente che l’autore rispolvera ricordi di qualcosa che ha visto in prima persona, e che ha già descritto, sempre in tono ironico, nel suo libro più famoso (Memorie di un imboscato). In questi ultimi racconti, a differenza dei precedenti e a differenza anche del citato romanzo, prevale un tono tragico e disperato, e la qualità del racconto è senza dubbio superiore.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit della prima novella Film a corto metraggio (Tre Lettere):
Signore,
IO NON SO se troverò il coraggio di giungere alla fine di questa mia lettera, nè se ‒ scrittala ‒ oserò di abbandonarla alla buca delle lettere. Mi fa paura quella sottile bocca del leone che racchiude nel segreto buio la somma di tante speranze, di tante gioie, di tanti dolori, di tante viltà, di tante delusioni e illusioni. Penso che buttando nel segreto buio della cassetta postale questa mia lettera segnerò io stessa il mio destino. Ciò mi fa paura, signore, perchè sono inesperta e giovanissima. Ma da tanto tempo questo mio pensiero mi tormenta, che io preferisco distogliermene a costo di un grande dolore. Vi sono preparata da una lunga meditazione.
Io vi scrivo, o signore, compiendo ciò che una fanciulla onesta non compie mai: mi rivolgo ad uomo che non mi conosce ed un uomo che non conosco! e gli dico: signore io vi amo. Perdutamente, come vi amano le belle attrici mute che passano sullo schermo bianco accanto a voi, e per voi muoiono parecchie volte ogni sera, a spettacolo continuato, come io mi morrei una volta sola, ma per sempre, ma davvero.
Signore io vi amo.
Ecco, ho ripetuto senza tremare le tre parole che avrei creduto di non saper scrivere mai, che certo non avrei il coraggio di dirvi. Ma voi siete abituato a sentirvelo dire ed a dirlo in silenzio, innanzi a tutta una folla. Non vi spiaccia che così ve lo dica anch’io, che vi amo, ma per davvero, innanzi a una folla muta, ogni sera; e quella folla non lo sa.
Scarica gratis: Le briciole di Lazzaro di Attilio Frescura.