(voce di SopraPensiero)

A Fancuno può andarci chiunque: basta semplicemente passare sui colli di Valle del seme e prendere poi per Santo Stefano martire; lì – al confine con i comuni di Castelcapro e Sicignavia – si giungerà al paesino di tremila abitanti che, a parte il nome equivoco, ha tutta l’aria di essere un bel posto. Forse però questo è il momento peggiore per andarci: Fancuno è appena stato scosso da un serial killer che uccide con efferatezza e apparentemente senza nessuna regolarità; se non quella di lasciare dei bigliettini accanto alle sue vittime, tutti rigorosamente sgrammaticati e firmati «Sirial ciller». Ben presto ci si divide fra due sentimenti contrastanti: da un lato l’entusiasmo per una cosa che – seppur truce – è comunque una novità (e Dio solo sa se ce n’è bisogno da quelle parti); dall’altro, fa incazzare (e come dargli torto?) che l’unica notizia che abbia mai portato Fancuno al TG in prima serata […] debba riguardare proprio le gesta di un cretino e per giunta ignorante!
Diciamolo senza mezzi termini: Piedimonte è bravo. Si potrebbe annotare che un uso meno ristretto del dialetto forse gioverebbe (ma va bene così, nell’ambito di una geografia inventata come la sua); così come è contenuta la scurrilità (mai gratuita, sempre al servizio della narrazione e della spontaneità dei dialoghi). Uno scrittore svezzato dalla cronaca nera dei quotidiani, già alla sua terza esperienza narrativa con lo stesso editore. Meritati dunque tutti gli elogi a lui tributati, da Maurizio de Giovanni a «Vanity Fair»; e giustificata l’imponente campagna pubblicitaria messa in moto da Guanda. Un autore da tenere d’occhio.


S. Piedimonte, L’assassino non sa scrivere, ed. Guanda, 2014, pp. 252, euro 17.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.