Il testo che proponiamo fa parte di un ciclo di conferenze tenute nel 1897 aventi come tema “La vita italiana durante la Rivoluzione francese e l’Impero”. Francesco Saverio Nitti, nella sua conferenza La trasformazione sociale, analizza l’impatto della Rivoluzione Francese sull’Italia.
Nitti sostiene che la rivoluzione ebbe un impatto meno violento in Italia rispetto alla Francia, perché il sistema feudale era già in declino nella penisola, tranne che nel Mezzogiorno. L’autore evidenzia come i sovrani italiani, spesso più progressisti dei loro sudditi, avessero già avviato riforme che anticipavano alcuni aspetti della rivoluzione.
Nitti descrive la composizione della società italiana alla fine del XVIII secolo, soffermandosi sull’aristocrazia in declino, il clero corrotto e la borghesia emergente. L’autore analizza poi la rivoluzione napoletana del 1799, evidenziando come non si trattò di una semplice affermazione del terzo stato, ma di una complessa convergenza di interessi diversi, tra cui quelli dell’aristocrazia e del clero, danneggiati dalle riforme dei Borboni. Infine, Nitti conclude che la Rivoluzione Francese, pur con le sue contraddizioni, contribuì a diffondere in Italia nuove idee e a risvegliare la coscienza nazionale.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
Dal 1789, quando scoppiò la rivoluzione francese, al 1814, quando, nel giorno d’ognissanti, si riunì a Vienna il congresso che credette di aver restaurato il diritto divino dei re, non scorsero che venticinque anni. Ma la vita di quei venticinque anni fu così intensa e così turbinosa; ma gli avvenimenti che si seguirono e si incalzarono furono tanti e sì vari, ma l’influenza di Francia su tutta Europa fu sì grande, che quel quarto di secolo appare, anche a chi meglio l’abbia penetrato, come uno dei periodi più interessanti e complessi della storia umana. Or tentare solamente di riassumere in una conferenza quale sia stata la vita d’Italia, durante quei venticinque anni, e quale la trasformazione sociale determinata dai fatti e dalle idee nuove, mi pare un tentativo così vano e una sì vana impresa, che io non avrei osato di parlare a voi, se non mi fossi lusingato e non mi lusingassi tuttavia, di poter fare, uscendo dal vecchio alveo delle ricerche, un tentativo di interpetrazione e di esplicazione di quei fatti, che finora sono stati, mi pare, troppo considerati sotto l’aspetto esteriore della politica e della narrazione, troppo poco nel loro contenuto essenziale.
Perchè la rivoluzione francese operò profondamente in Italia e nondimeno le scosse che vi produsse non furono sì brusche e sì rudi come in Francia?
Scarica gratis: La trasformazione sociale di Francesco Saverio Nitti.