La società dei talenti pone l’accento sull’importanza, per ogni persona, di sviluppare le proprie potenzialità nel contesto in cui vive. Si parla spesso di realizzazione professionale e di felicità facendo riferimento al successo.
Non sempre, però, questo porta alla soddisfazione interiore per i risultati conseguiti. Occorre conoscersi profondamente per potersi realizzare al meglio. Nell’antichità, si distingueva tra lavori intellettuali e lavori manuali, questi ultimi designati ai soli schiavi. Ancora oggi questa mentalità porta molte persone a non esprimere i propri talenti per il timore di non essere accettati socialmente.
Questo libro approfondisce quelle situazioni che provocano disagio nelle scelte fondamentali della vita. Analizza le nuove professionalità e guarda al futuro con fiducia e attenzione. Un futuro variegato in cui il mondo dei social, dell’ecologia, dell’IA e delle professioni tradizionali si relazioneranno, si spera, in modo virtuoso al servizio dell’umanità.
Indice
- Prefazione di Giuseppe Roma
- I talenti
- La concezione del lavoro nell’antichità
- La dignità della persona
- Come riconoscere i propri talenti?
- Avere successo significa essere felici?
- Tutti siamo dotati di talenti
- Le nuove opportunità professionali
- Sei social?
- I lavori manuali
- L’importanza del linguaggio
- Il PIL misura ancora il grado di benessere della collettività?
- L’importanza della formazione
- “Sei a casa? Non lavori, quindi”
- IA: un futuro già presente, un futuro da “gestire”
L’autrice
Vicepresidente della fondazione culturale ALI, è condirettrice della rivista on line Officina Italia (www.offcicinaitalia.it). Autrice e articolista, ha pubblicato per Rubbettino Meritocrazia (2008), Eccellenza italiana (2011, pref. G. Napolitano), Nord-Sud italiani a confronto (2016), Smart Procurement, idee per un protocollo anticrisi (2020), La società dei talenti (2023). Il suo sito Internet.