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(voce di SopraPensiero)Pubblicato La scienza moderna e l’anarchia di Pëtr Alekseevič Kropotkin.
Dall’incipit del libro:
Quando noi analizziamo una teoria sociale qualsiasi, ci accorgiamo ben presto che non solo rappresenta un programma di partito ed un ideale di ricostruzione della società, ma che generalmente si allaccia pure ad un sistema qualsiasi di filosofia – di concezione generale della natura e delle società umane.
È il pensiero che avevo già tentato di far risaltare in due conferenze sull’Anarchia, in cui mostravo i rapporti esistenti fra le nostre idee e la tendenza, ben distinta in questo momento, nelle scienze naturali, di spiegare i grandi fenomeni della natura con l’azione degli infinitamente piccoli, laddove non si vedeva prima che l’azione delle grandi masse, e nelle scienze sociali, di riconoscere i diritti dell’individuo, mentre finora non si consideravano che gli interessi dello Stato.
Ora, in questo libro, cerco di dimostrare che la nostra concezione dell’Anarchia rappresenta una conseguenza necessaria del grande risveglio generale delle scienze naturali che si produsse durante il secolo XIX. È lo studio di questo grande risveglio, come pure delle notevoli conquiste fatte dalla scienza durante gli ultimi dieci o dodici anni del secolo scorso, che m’inspirò questo lavoro.
Si sa, infatti, che gli ultimi anni del secolo scorso furono segnati da importanti progressi nelle scienze naturali, ai quali dobbiamo la scoperta del telegrafo senza fili, d’una serie di radiazioni prima sconosciute, d’un gruppo di gaz inerti che non si prestano a combinazioni chimiche, di nuove forme elementari della materia vivente, e così via. E mi toccò di studiare a fondo queste nuove conquiste della scienza.