Dall’incipit della tesi:

Pensare la storia della Chiesa è anche pensare la storia della missione. Troviamo già nei Vangeli, l’ammonimento di Gesù di andare ad evangelizzare tutte le genti. In seguito nella Chiesa, varie sono state le tappe nell’evoluzione della teologia e nella realizzazione nel e per il mondo, dall’epoca degli Apostoli e dei Padri della Chiesa al Medioevo e all’epoca moderna. L’epoca moderna della missione iniziò verso il XVI secolo. La nascita di una nuova epoca missionaria, che deve ancora trovare un nome, è stata negli ultimi trent’anni molto dolorosa, ha cercato di comprendere e formulare, in maniera più comprensibile di prima e nel contesto delle strutture religiose ed economiche del mondo di oggi, una nuova teologia della missione e nuovi metodi missionari. All’avvicinarsi del terzo millennio si parla di una nuova epoca missionaria che richiederà una nuova coscienza, nuovi interessi e una nuova comprensione degli aspetti teologici, storici e pratici della missione.
Il diritto canonico da sempre accompagna la Chiesa in questo sforzo di propagazione della fede, attraverso la codificazione di norme che aiutino la comprensione dell’azione missionaria e siano di supporto alla sua operatività. Se il cammino del diritto missionario è stato lungo e difficile, si può però dire che un grande passo in avanti, per quanto riguarda la sistematicità, si è fatto con il Codice di Diritto Canonico promulgato da Papa Giovanni Paolo II nel 1983 e che a buon diritto, come vedremo, può essere definito l’ultimo documento del Concilio Vaticano II. All’opera di propagazione della fede con l’attività missionaria, il Codice dedica l’intero Titolo II «L’azione missionaria della Chiesa» (cann. 781-792) del Libro III «La funzione di insegnare della Chiesa».

Relatore prof. Angelo Urru, anno accademico 1995/96, Pontificia Università “San Tommaso d’Aquino in Urbe” Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mater Ecclesiae”.

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