In questa conferenza tenuta nel 1927 il fisico Orso Mario Corbino espone la crisi avvenuta nella fisica nel XX secolo causata dal risorgere della teoria corpuscolare della luce, in contrasto con la teoria ondulatoria dell’elettromagnetismo presente fino a quel momento.

Tutto iniziò con la incapacità della teoria classica di spiegare i dati sperimentali sulla distribuzione dell’energia fra i vari colori della luce bianca nei corpi incandescenti. Planck trovò una formula rappresentativa dell’energia alle varie frequenze del tutto corrispondente all’esperienza ma attraverso l’ipotesi singolare che le onde luminose sono come un ”continuo” nello spazio e nel tempo, mentre l’interazione tra radiazione e materia si può spiegare solo supponendo che la radiazione sia emessa e assorbita in singoli “quanti” di luce, oggi detti “fotoni”.

A questo punto tra i fisici sorsero due problemi: come giustificare questo meccanismo con una conveniente immagine della costituzione dell’atomo e se il processo quantistico è conservato non solo nell’emissione e assorbimento della luce ma anche nel viaggio di essa dalla sorgente al ricevitore. Il primo portò alla teoria atomica di Bohr. Il secondo problema portò a sconvolgere la teoria ondulatoria della luce, in quanto si scoprì che nel processo di assorbimento della luce tutta l’energia si trova in un punto isolato dell’onda e non nell’intera onda, come sosteneva Maxwell, attribuendo alla luce anche una caratteristica corpuscolare.

Tutto ciò porta a gravi difficoltà nel rivedere tutti i fenomeni fino a quel momento spiegati dalla teoria ondulatoria della luce. Ad esempio ci si chiede come possono i singoli corpuscoli riflessi da uno specchio accorgersi dell’esistenza dell’altro, e dirigersi in conseguenza sulle sole frange luminose dello schermo, come se avessero coscienza e intelligenza. D’altra parte si arriva ad attribuire struttura ondulatoria anche a raggi sicuramente corpuscolari e una natura “ondulatoria” perfino alla materia.

Corbino conclude la conferenza sottolineando come queste indagini fisiche portino a domande sempre più filosofiche sulla natura, modificando la nostra immagine della realtà.

Sinossi a cura di Michele De Russi

Dall’incipit del libro:

La seconda metà del secondo decimonono aveva portato alla fisica teorica una sistemazione che sembrava definitiva.
Stabilito il dominio sicuro della termodinamica sulla totalità dei fenomeni fisico-chimici, l’applicazione dei suoi principii costituiva una guida infallibile nella previsione qualitativa e quantitativa dei fatti osservabili. La termodinamica taceva bensì sul meccanismo profondo dei fenomeni; ma altre teorie provvedevano largamente a fornire schemi soddisfacenti per la loro interpretazione: basti ricordare fra tutte la teorie cinetica della materia e la teoria elettromagnetica della luce, a creare le quali si era profuso il genio di Boltzmann e di Maxwell. Se le teorie apparivano definitivamente stabilite, non perciò ne era cessata la fecondità; e una serie ininterrotta di fatti nuovi e di fondamentali applicazioni fioriva nel campo di dominio delle teorie medesime

Scarica gratis: La odierna crisi della fisica di Orso Mario Corbino.