Dall’incipit della tesi:
La necessità di queste note si è resa evidente man mano che alle considerazioni generali espresse nella relazione, si sono aggiunte quelle più specifiche relative alla parte progettuale del lavoro di tesi, dove è emersa con maggiore evidenza la difficoltà di far convivere esigenze teoriche, spirito critico e il dover dimostrare, in ogni caso, la capacità di produrre un’intenzione progettuale. Siccome tale volontà non verrà fuori che nell’ultimo capitolo, potrebbe sembrare eccessivo, oltre che pretenzioso dal punto di vista teorico, l’intera parte del lavoro che precede tale capitolo. Pertanto, sarà indispensabile non perdere di vista, nei primi capitoli, i presupposti concettuali alla base di tutto il lavoro: che non esiste un problema della pianificazione separato da quello della corretta valutazione del patrimonio culturale; che la percezione visiva è la principale forma di attività conoscitiva e che occorre un’attenta considerazione in tal senso delle op-portunità offerte dal mezzo fotografico.
Come avrò modo di scrivere più dettagliatamente, la fotografia nel nostro paese, e nel nostro sistema accademico, è ancora lontana dall’essere presa in considerazione al di là di un certo sentimento estetico generalizzato o come poco più di un ausilio per altre discipline; perciò, per buona parte del testo ho ritenuto più importante illustrare quali sono tutti gli aspetti che gravitano intorno ad essa piuttosto che passare subito, e genericamente, ad una sua applicazione pratica
Relatore prof. Giorgio Pizziolo, anno accademico 1997/98, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura, tesi di laurea in Urbanistica e Pianificazione del territorio.