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Scritto circa vent’anni dopo il suo Biologia sociale questo testo non fa che radicalizzarne l’impostazione discutibile di fondo. Cercando una base biologica del comportamento umano, la sociobiologia compie l’errore di voler identificare basi genetiche della natura umana unificando determinismo e potenzialità.
La base genetica del comportamento – aggressione, xenofobia, predominio del maschio – va vista in realtà come epifenomeno di regole di generazione che sono molto ampie e in profondità. Se alla domanda “È innata l’aggressività nell’uomo?” – e già il fatto di porre la domanda consente agli ideologi politici di ogni tendenza di sbizzarrirsi con le argomentazioni più insulse – si risponde “sì” si rinuncia in pratica a prendere in considerazione la flessibilità dei comportamenti umani. Ancora oggi è l’errore di Wilson e della sua Sociobiologia.
Cremonese sotto questo profilo appare più sfumato, perché con la sua biologia sociale crede di poter prevedere lo sviluppo del mondo e quindi il conflitto anglo-tedesco che ha prodotto la seconda guerra mondiale come una conseguenza “biologica” e “naturale” dove prevarranno le “forze oneste” contro la plutocrazia. La sua previsione è però miseramente naufragata con la storica sconfitta del nazismo. Ma per il resto la confusione generata nel cercare la base biologica-genetica nei comportamenti specifici c’è tutta, pur con le conoscenze del 1940.
Per cui il fatto che il comportamento umano abbia risvolti adattativi – se così non fosse non esisteremmo più – fa perdere di vista il fatto che l’adattamento comportamentale sorge per via di evoluzione culturale e non biologico-genetica. Cremonese cerca analogie tra evoluzione biologica ed evoluzione sociale e non comprende che l’utilità dell’analogia è limitata: possiamo identificare limiti comuni ma non cause comuni. È un peccato che il voler trovare una causa “naturale” al nazismo annacqui e disperda alcune intuizioni molto buone come l’identificazione del rapporto tra struttura e funzione e la sua importanza in tema di studio dei caratteri psichici e delle interazioni tra funzioni individuali e processi sociali.
Alla fine della guerra Cremonese si è ritirato in Sardegna, sua terra natale, e non mi risulta abbia più scritto nulla. Chissà se poté riflettere su come avrebbe potuto sviluppare molto più proficuamente certe sue interessanti riflessioni.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
L’idea di scienza della politica appare a tutta prima un paradosso.
Se si pensi che lo scienziato, prima di decidersi all’azione, riflette lungamente, crea un piano costruttivo paziente e fondato su quanto innumerevoli predecessori gli hanno preparato; mentre, molto spesso, l’azione, nell’uomo politico, deve – per necessità contingenti e in parte per temperamento – precedere la riflessione, si rimane scettici su una scienza della politica, la quale, se fosse scritta, incomincierebbe dal non essere il breviario degli uomini di Stato.
Ma, d’altra parte, non bisogna dimenticare che esistono delle leggi di Natura che regolano ogni cosa, compresi i moti della società umana; e che la massima parte delle evoluzioni storiche può spiegarsi mediante un meccanismo generale coerente e immanente; ed allora si è indotti a concludere che esistono le condizioni di una tale scienza insite nel complesso di legami causali che determinano le fatalità; e che, tuttavia, gli uomini politici non sogliono attardarsi a considerare questi elementi naturali, fors’anche perchè la mutevolezza delle forme, delle circostanze accessorie, fa sembrare diversi degli eventi sociali e storici che, esaminati molto tempo dopo la loro attuazione, visti di lontano e nel quadro dell’insieme, acquistano caratteri diversi da quelli che il momento passionale lascia discernere.
Alcuni rami di scienza hanno oggi grande peso nella vita politica, ed a ragione; chè sulla loro materia si imperniano le grandi causali del travaglio della storia che si fa. Principalmente la statistica e l’economia sono strumenti di uso comune nello studio della dinamica degli Stati; e ciò, sebbene molte ragioni militino contro questo predominio assegnato a tali rami dell’albero della vita sociale.
Scarica gratis: La macchina del destino di Guido Cremonese.