La lettera scarlatta (The Scarlet Letter) di Nathaniel Hawthorne, è uno di quei testi che fanno parte, a buonissimo titolo, del canone letterario della letteratura statunitense.
Scritto nel 1850, è ambientato nella Nuova Inghilterra puritana di due secoli prima. È, se vogliamo, la semplice storia di un adulterio, ma tutto quello che l’autore esprime nell’opera va moltissimo al di là della ‘semplice’ vicenda e, straordinariamente, pur essendo molto chiaramente datata e inserita in un periodo storico preciso, tuttavia l’opera riesce ad assurgere a valore universale.
Ci sono opere della letteratura, che poi noi chiamiamo ‘capolavori’, che hanno la magia di uscire dal tempo in cui sono ambientate e in cui sono state scritte, per arrivare ad oggi, un qualsiasi oggi anche futuro, e continuare a trasmettere un messaggio che arriva ad ogni testa e ad ogni cuore di lettrici e lettori. Pensiamo all’Odissea di Omero o a La Divina commedia di Dante o al Don Chisciotte di Cervantes o Anna Karenina di Tolstoj o a …. ognuna/o di noi poi sviluppa il proprio canone.
I temi che Hawthorne svolge sono numerosi e ogni lettura e rilettura, ogni lettrice e ogni lettore, ogni tempo in cui il libro viene e verrà letto, ne trova e ne troverà di nuovi. Certo è presente il tema della colpa strettamente legata a quello della responsabilità, c’è quello della dignità di ogni individuo, c’è il concetto di giustizia in una società puritana, c’è l’idea di comunità contrapposta al singolo…
Ma oggi, credo, è inevitabile leggervi un confronto tra la condizione della donna allora e oggi; la forza morale che emana dalla protagonista, essere umano forte, nobile, positivo; la disponibilità o meno all’inclusione e alla compassione (come capacità di comprendere la sofferenza) da parte della società nei confronti del ‘diverso’, che sia una donna o una donna che ha sbagliato, che sia un estraneo alla società.
La traduzione del 1930 di Fausto Maria Martini (1886 – 1931) è la seconda in italiano dopo quella di Gino Cornali del 1923. Tra parentesi, ci ha messo parecchio quest’opera ad arrivare in Italia! Martini fu “un poeta, drammaturgo e critico letterario italiano, della scuola crepuscolare romana dei primi decenni del Novecento” scrive Wikipedia. La sua traduzione, nonostante abbia quasi cento anni, è veramente ancora estremamente moderna, tanto da meritare numerose riedizioni: ultima, per ora, oltre a questa di Liber Liber, è del 2023. Vale pienamente la lettura della Nota di Martini in calce al testo di Hawthorne.
Con vera cognizione di causa, auguro buona lettura!
Sinossi a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi
NOTA: In caso di riproduzione di tutto o parte di questo testo, si prega cortesemente di citarne l’autrice e Liber Liber.
Dall’incipit del libro:
È strano che io, contrario per natura a parlare di me, e delle cose mie con i miei amici tra le pareti domestiche, per la seconda volta nella mia vita prenda a narrare cedendo ad un impulso autobiografico. La prima volta fu tre o quattro anni fa, quando — senza ragione di sorta che mi venisse dalla indulgenza del lettore o dalla mia audacia — elargii al pubblico una descrizione della mia vita nella quiete profonda di un vecchio presbiterio. E ora, soltanto perché la prima volta di là da ogni mio merito, mi toccò la fortuna di trovare chi mi ascoltasse, afferro per la giacca il lettore e mi metto a raccontargli la mia triennale esperienza in un ufficio di dogana.
Ma la verità è forse un’altra: che l’autore, quando lancia i suoi fogli al vento, non pensa mai ai molti che getteranno il suo libro in disparte e disdegneranno persino di aprirlo, sí ai pochi che potranno capirlo come lo capirebbero i suoi compagni di scuola e di vita. E di fatto qualche scrittore va tanto oltre per questa via, che si abbandona a confidenze di carattere cosí intimo e geloso, quali potrebbero essere fatte soltanto al lettore di cui egli si fosse assicurata una compiuta simpatia di mente e di cuore: come se il libro lanciato per il mondo dovesse trovare senz’altro l’anima gemella di chi lo scrisse e compiere il suo ciclo di vita con la perfetta comunione di questa con l’anima dello scrittore.
Scarica gratis: La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne. Traduzione di Fausto Maria Martini.