Pubblicato La legge del popolo ebreo nel suo svolgimento storico di David Castelli.

Dall’incipit del libro:

Quegli scrittori che hanno trattato della legge ebraica, o l’hanno considerata come un sol tutto, esponendola per logico ordine, e facendone la divisione per materie, come un codice, o ne hanno fatto una discussione critica, esaminando i varii gradi della sua successiva formazione. In questo scritto ci siamo proposti di fare nello stesso tempo l’esposizione della legge ebraica e la sua storia critica. Ma di necessità ne conseguiva che nella esposizione non si potesse tenere un ordine logico, ed invece si seguisse quello cronologico. Oltrechè il metodo di esporre per ordine di materie la legge ebraica, come fecero a cagione di esempio il Michaelis, il Salvador, il Saalschütz, anche se l’autore avverta quali parti di ogni legge siano antiche e quali più recenti, ha l’inevitabile inconveniente che al lettore apparisca come composta tutta in un medesimo tempo, e come un codice che abbia in ogni tempo regolato la vita del popolo ebreo. Mentre la storica verità è ben differente. La legge ebraica è passata a traverso parecchi gradi di formazione, e quella che reggeva lo Stato giudaico nei tempi posteriori all’esilio babilonese è tutt’altra da quella che governava gli Ebrei nel primo loro stabilirsi sulla terra di Canaan. Una esposizione della legge ebraica, che non tenga conto di questa successiva evoluzione, imprime di necessità un errore di fatto nella mente dei lettori, non molto diverso da quello che volesse far credere i Romani di Servio Tullio retti dalle leggi del Corpus juris. Quindi nella parte espositiva abbiamo seguito passo per passo le successive raccolte legislative, che abbiamo o tradotto, o analizzato, senza per lo più alterare, tranne che nel codice sacerdotale, l’originale distribuzione, per presentare così un concetto fedele del modo come presso gli antichi popoli semiti si componevano i codici.