Dall’incipit della tesi:
Questa ricerca vuole essere la prosecuzione di un lavoro intrapreso da Gottfried Martin nel 1938 con il volume Arithmetik und Kombinatorik bei Kant dove il pensiero matematico kantiano, e specificamente la concezione kantiana dell’aritmetica, fu considerato tenendo conto dello sviluppo che la filosofia kantiana della matematica ebbe nelle opere di Johann Schultz, che fu l’esegeta ufficiale del criticismo contemporaneo a Kant ed al contempo un valente matematico.
La figura di Schultz non è sconosciuta agli studiosi della filosofia kantiana: che egli fosse un collaboratore molto vicino al grande filosofo, è ricordato molto spesso nelle biografie kantiane.
Tuttavia, i suoi volumi esegetici della Critica della Ragion Pura (Erläuterungen über des Herrn Professor Kant Critik der reinen Vernunft del 1784, e Prüfung der Kantischen Critik der reinen Vernunft, in due volumi, del 1789 e 1791), molto noti nel primo periodo del criticismo, come risulta dallo studio della biografia kantiana, furono poi pressoché completamente dimenticati dalla letteratura critica; con l’eccezione dello studio di Martin, mai nessun saggio fu loro dedicato.
Particolarmente eloquente è poi questo fatto: che la rivista Kant Studien, nella sua lunga vita che dura dal 1896, non ha mai dedicato una sola riga a Johann Schultz.
Ora, entrambe le opere esegetiche di Schultz sono effettivamente opere ingenue e scarsamente originali: solo sul tema della filosofia della matematica, che gli stette particolarmente a cuore, Schultz fu capace di originalità. Ma ciò non toglie che queste opere potrebbero avere un notevole interesse per lo studio di parecchi aspetti della prima Critica: in definitiva, i temi kantiani trattati sono esposti in un linguaggio piano e comprensibile, adatto ad un’opera divulgativa, e pressocché sempre in modo molto aderente al pensiero kantiano, che Schultz in generale sviluppò poco, ma probabilmente comprese in profondo.
Soprattutto, le opere di Schultz hanno un indubbio valore storico: scritte in una lingua adatta alle esigenze della divulgazione, esse danno un’idea chiara della cultura media del pubblico cui Kant si rivolgeva.
Questo sia detto quanto al valore delle esegesi di Schultz in genere per la comprensione della prima Critica; per quel che riguarda i temi della filosofia della matematica, il discorso è diverso, ed il valore delle opere di Schultz molto maggiore, perché Schultz, che fu un valente ed anche geniale matematico, sviluppò con molta passione la tematica della fondazione trascendentale delle matematiche.
Relatore Chiar.mo Prof. Antonio Schiavo, anno accademico 1982/1983, Università degli studi di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, tesi di laurea in Filosofia della Storia.