Pubblicato “Il viaggio di un ignorante, ossia Ricetta per gli ipocondriaci” di Giovanni Rajberti.
Dall’incipit del libro:
“Cara e dolce ignoranza! A forza di possederti, o di essere posseduto da te (chè non so bene come sia la cosa), credo di aver trovato la tua definizione. Tu sei la verginità della mente: e perciò tanto superiore a quell’altra conosciuta dal volgo, quanto lo spirito immortale sovrasta alla materia caduca. Più: hai quasi sempre l’immenso vantaggio di durare tutta la vita de’ tuoi cultori: quando che l’altra, fatte le debite eccezioni, è solita andarsene coll’aprile degli anni, e qualche volta anche col marzo. Se il mondo possedesse quella rara facoltà che si chiama buon senso, e quell’altra più rara ancora che è l’arte di stare nel mondo, dovrebbe possibilmente attenersi alla più rigida e inviolabile ignoranza. Ve lo provo. Io divido la società in due grandi categorie, poveri e ricchi; o, in altri termini, gente che lavora per vivere, e gente che vive per far lavorare.”
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