Scritto nel 1908, è un romanzo di fantasia che descrive un futuro (di fantasia) che ha fin troppe somiglianze con la storia reale degli anni successivi.

La finzione romanzesca è quella di un diario di Avis Everhard, moglie del protagonista (Ernest Everhard) andato perduto e ritrovato sette secoli dopo l’epoca dei fatti. Il diario ha due parti ben distinte: la prima assomiglia più ad un saggio sociologico e politico e descrive con bella chiarezza le teorie socialiste dell’autore; la seconda, più breve, è un romanzo d’azione che descrive le peripezie dell’autrice del diario durante la ‘Prima rivolta’ e il massacro della Comune di Chicago. Il racconto si interrompe bruscamente e lascia in sospeso il destino dei protagonisti, anche se le numerose finte note del curatore che ha pubblicato il diario dopo sette secoli, racconta dell’imprigionamento ed esecuzione di Ernest.

Sul web ci sono pagine (tra gli altri una intervista di Goffredo Fofi) che ripetono la notizia che Ernesto Che Guevara deve il suo nome di battesimo alla memoria del protagonista Ernest Everhard. Bella storia, ma non sono stato in grado di verificarne la fondatezza. Tra l’altro, il padre di Guevara si chiamava anche lui Ernesto Rafael.

Come dicevo, può essere divertente cercare le somiglianze e le differenze tra quanto raccontato nel romanzo e la realtà storica: nel 1908, London prevedeva entro pochi anni la guerra mondiale, anche se lui la prevedeva tra gli Stati Uniti e la Germania, ma questa, dopo un primo attacco della flotta tedesca ad Honolulu (come i giapponesi a Pearl Harbour), non venne combattuta per lo sciopero generale proclamato nei due paesi dai socialisti. Nella realtà, nel 1914 i socialisti europei avrebbero voluto tentare la stessa cosa, ma non riuscirono per il rifiuto dei socialisti tedeschi.

Altra somiglianza storica sono le ‘Centurie nere’ al servizio dell’oligarchia capitalistica, che effettuano spedizioni punitive arrivando da altre provincie e distruggendo le sedi delle organizzazioni socialiste e le tipografie che ne stampavano i giornali. Viene da pensare che i fascisti italiani usassero il libro come manuale per le loro imprese, come l’incendio della tipografia dell’”Avanti” nel 1919…

Mi ha un po’ sorpreso l’importanza che London attribuiva al Partito Socialista Americano: se pensiamo ai due dopoguerra americani (la ‘Red Scare’ – paura rossa – seguente la rivoluzione bolscevica nel 1917-20 e il maccartismo degli anni ’50), oppure all’elezione di Trump, appare inverosimile, ma nei primi anni del ‘900 il movimento socialista negli Stati Uniti aveva davvero una sua importanza, anche se inferiore a quella attribuitagli dall’autore: alle elezioni presidenziali del 1912 Eugene Debs, il candidato socialista, ottenne il 6% con 900.000 voti.

Sinossi a cura di Claudio Paganelli

NOTE: Il testo è presente in formato immagine su “Internet Archive” (https://archive.org).
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Dall’incipit del libro:

La brezza d’estate agita i pini giganteschi, e le onde della Wild Water rumoreggiano ritmicamente sulle pietre muscose. Numerose farfalle danzano al sole e da ogni parte freme ed ondeggia il ronzio delle api. In mezzo ad una quiete così profonda, io me ne sto sola, pensierosa ed agitata.
È tale e tanta la mia serenità, che mi turba, e mi sembra irreale. Tutto è tranquillo intorno, ma è come la calma che precede la tempesta. Tendo l’orecchio e spio, con tutti i sensi, il minimo indizio del cataclisma imminente. Purchè non sia prematuro, o purchè non scoppi troppo presto.
La mia inquietudine è giustificata. Penso, penso continuamente, e non posso fare a meno di pensare. Ho vissuto così a lungo nella mischia, che la calma mi opprime, e la mia immaginazione prevede, istintivamente, quel turbine di rovina e di morte che si scatenerà ancora, fra poco. Mi pare di sentire le grida delle vittime, mi pare di vedere, come pel passato, tanta tenera e preziosa carne contusa e mutilata, tante anime strappate violentemente dai loro nobili corpi e lanciate verso Dio.

Scarica gratis: Il tallone di ferro di Jack London.