Opera burlesca in 30 canti, recupera la tradizione del poema cavalleresco, ma rileggendo le consuetudini in chiave satirica. Il Ricciardetto godette di una certa popolarità durante il Settecento e l’Ottocento e assicurò fama postuma al suo autore. Fu scelto dal librettista Francesco Berio di Salsa come fonte letteraria per l’opera Ricciardo e Zoraide di Gioachino Rossini.

Dall’incipit del libro:

Questi draghi fatati, questi incanti,
Questi giardini, e libri, e corni, e cani,
E uomini salvatichi, e giganti,
E fiere, e mostri ch’hanno visi umani,
Son fatti per dar pasto agl’ignoranti:
Ma voi, che avete gl’intelletti sani,
Mirate la dottrina, che s’asconde
Sotto queste coperte alte e profonde.
Le cose belle, preziose e care,
Saporite, soavi e delicate
Scoperte in man non si debbon portare,
Perchè da’ porci non sieno imbrattate.
Dalla natura si vuole imparare,
Che ha le sue frutte, e le sue cose armate
Di spine, e reste, e ossa, e buccia e scorza
Contro la violenza, ed alla forza
Del ciel, degli animali e degli uccelli;
Ed ha nascosto sotto terra l’oro,
E le gioje, e le perle, e gli altri belli
Segreti a gli uomin, perchè costin loro:
E son ben smemorati e pazzi quelli,
Che fuor portando palese il tesoro
Par che chiamino i ladri e gli assassini,
E il diavol, che li spogli e li rovini.

Scarica gratis: Il ricciardetto, Volume I e Volume II di Niccolò Forteguerri.