Questa breve cantata a due voci con musica del Wagenseil fu eseguita in Goldek, feudo del principe Trautzon, l’anno 1760, dove ritrovavasi l’imperatrice regina, venutavi con l’augusta sua famiglia per attendervi l’arrivo di Sua Altezza Reale la principessa Carolina di Lorena.

Dall’incipit del libro:

VIL. I
Qual sovrana virtù, compagni amati,
Può dar vita alle tele,
Può i colori animar! Ciascun di noi
Ignoto a sé poc’anzi, e quasi immerso
Nel cupo sen del nulla, era (se pure
Esser quello si chiama) era una muta
Immagine fallace, e in un baleno
Cangiasi e acquista (oh strana
Meraviglia inudita!)
Senso, voce, pensier, ragione e vita.

Ah donde mai deriva
Tanto piacer ch’io sento?
Di così bel portento
L’origine qual è?
Stupida e lieta insieme,
Non so se sia maggiore
La gioia o lo stupore
Che fanno a gara in me.

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