Venticinque allieve di un educandato pistoiese narrano a turno, ogni domenica, le vite di cinquanta donne illustri nella storia, nell’arte, nella scienza e nella letteratura italiane, da Amalasunta a Maria Anna Carolina Granduchessa di Toscana, emendate e corrette da un occhiuto maestro e da una talora materna, più spesso austera direttrice.

Stampato nel 1872 come “Libro di Lettura e di Premio” per le scuole del Regno, il Plutarco Femminile fu un libro fortunato, appartenente a quella vasta e variegata pubblicistica educativa, di carattere moralistico e didascalico, dedicata in quegli anni alla costruzione di una identità nazionale e alla definizione per la nuova Italia di un comune terreno culturale, etico e linguistico.
Nel racconto delle cinquanta esistenze, e nel commento che segue a ciascuna di esse, si avverte la tensione tra una visione dal carattere fortemente tradizionale del ruolo sociale della donna e uno sguardo che, attraverso l’eccezionalità delle vite narrate, intravede i grandi cambiamenti a venire.
Conclude la narrazione un’appendice dedicata a enigmi, indovinelli e sciarade, espressione dell’amore per la parola del lessicografo Fanfani, e un brillante indice delle materie che rappresenta, in ordine alfabetico, la sua visione del mondo.

Sinossi a cura di Alberto Montemagni

Dall’incipit del libro:

Molti libri di istituzione femminile si stampano oggi in Italia, tra’ quali ce ne ha parecchi de’ buoni; e così molte raccolte di vite di donne illustri, e tra queste, parecchie delle buone, si dànno fuori alla giornata: tal che il presente mio libro potrebbe parere un di più; e qualcuno dirà per avventura che l’opera mia è un rifare il fatto. Chi per altro non voglia essere un po’ maligno, e voglia guardar sottilmente la cosa per il suo verso, vedrà che esso è nuovo così per la forma come per il proposito. Scrivendo le presenti Vite io ho avuto il proposito, come tutti gli altri, di ammaestrar le fanciulle con l’esempio, e di infiammare gli animi loro a quelle virtù che leggono descritte; ma sopra ciò ho voluto che quelle vite mi dessero materia a ragionare delle qualità di esse virtù: a trattare quistioni di istituzione femminile: a parlare di morale, di buona creanza, di educazione, dell’ufficio della donna nell’umano consorzio: a trattare argomenti di storia letteraria: a dar brevi e sicuri precetti dell’arte di scrivere, di buona composizione, di grammatica, di proprietà e di eleganza. E tutto ciò al modo socratico, e sotto forma di familiare conversazione, lasciato da parte il sussiego e il tono magistrale; cercando altresì di rallegrar la materia con varietà di argomenti, con brevi racconti, con tutto ciò insomma che dilettando possa istruire, perchè tengo verissimo il precetto dellʼOmne tulit punctum, qui miscuit utile dulci, Lectorem delectando, pariterque monendo.

Scarica gratis: Il Plutarco femminile di Pietro Fanfani.