Nel 1933 Carlo Formichi, grazie al suo prestigio di studioso, riesce a visitare il Nepal, allora molto restio a far entrare gli stranieri. Descrive qui questo suo viaggio, prestando particolare attenzione agli aspetti religiosi ed artistici, che destano in lui grande ammirazione.
Sinossi a cura di Catia Righi
Dall’incipit del libro:
Un viaggio nel Nepal è tra i più affascinanti e prodighi d’impressioni nuovissime e varie e di preziosi risultati scientifici.
Il frutto proibito appare sempre il più gustoso ed è quello che a preferenza d’altri si desidera. Il Nepal è un frutto proibito, perchè i suoi governanti ne tengono chiuse le porte agli stranieri e solo s’inducono ad ammettere qualche persona di riguardo, quando questa comprovi che elevate ragioni di studio, e non altro, la spingono umilmente a chiedere il grazioso lasciapassare di Sua Altezza il Mahârâja.
Il rigore è giustificato. I Nepalesi nella loro beata valle ai piedi del divino Himâlaya, come già in tristi giorni prima della indipendenza e della unità d’Italia i figli del Piemonte alle falde delle Alpi, vedono l’India intera più o meno assoggettata con un triste passato d’incursioni di popoli barbari e civili, greci, sciti, unni, maomettani, europei, e, invece, sè stessi, cospicua felicissima unica eccezione, liberi e indipendenti, gelosi custodi d’un magnifico millenario patrimonio di cultura, rimasto intatto purissimo immacolato per i non mai avvenuti contatti con popoli esotici seguenti costumanze, ubbidenti a leggi, professanti credenze diverse. Fossi nepalese, chiuderei anch’io a doppio catenaccio le porte della mia patria.
Scarica gratis: Il Nepal di Carlo Formichi.