Prima di dedicarsi, negli anni trenta, ad una intensa e proficua attività di traduttore, il Giovannetti aveva dato corpo al proprio gusto per il satirico e il grottesco con alcune opere di narrativa tra le quali spicca questo Libro degli innamorati inverosimili. L’importanza letteraria di questo lavoro è testimoniata della scelta di Enrico Falqui di inserire la novella di chiusura di questa raccolta – El amor de los amores – nella famosa antologia da lui curata Capitoli per una storia della nostra prosa d’arte del novecento, assieme alla novella, proveniente da altra raccolta, Settembre romano.
La poliedrica formazione culturale del Giovannetti fondata su una vasta ed importante esperienza giornalistica e su studi variegati e approfonditi, gli consente di spaziare in queste novelle tra fini interpretazioni di percezioni sensoriali (L’innamorato dei profumi, che percepisce una sorta di storia dell’universo tramite gli aromi che arrivano al suo naso da un vento cosmico “Ruile”; L’innamorato dei suoni che distingue il suono caratteristico di “migliaia e migliaia di vite umane”) e fantastiche riflessioni di entomologia stellare con lo scarabeo Nuncius Sidereus. Abbiamo poi l’amore tra due miopi che hanno difficoltà a vedersi e nella zona “tantalica” si percepiscono a tentoni; il bizzarro innamorato della linotype che è probabilmente ricambiato pur tra “impuntigliamenti” capricci e tormenti della “più umana” delle macchine del diciannovesimo secolo; assistiamo a un idillio strano in un cinema, quando ancora la proiezione era accompagnata da un pianista che suonava dal vivo. Il testo è significativo per la parabola culturale dell’autore perché permette di percepire il suo gusto per la cultura classica, l’interesse per il mondo dello spettacolo (più tardi Giovannetti sarà anche importante critico e teorico del cinema) e non è difficile leggere fra le righe la sua personale visione politica relativa al passaggio dal liberalismo classico all’economia dell’organizzazione.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del primo racconto L’innamorato delle ombre:
Quando appartenevo al «Club dei soliti ignoti», avevo le mie grandi ore di festa in un popoloso cinematografo dei Prati di Castello. Convenivamo là tutti, musicisti e poeti, non appena il nostro diabolico Barilli avesse qualcosa di nuovo da farci sentire. Poichè il Club non poteva concedersi il lusso di prendere in affitto un pianoforte e poichè il nostro satanico Barilli era l’oscuro pianista quotidiano del cinematografo dei Prati, era naturale che tutti i «soliti ignoti» si riversassero in quella sala tenebrosa ad ascoltare le novità del sulfureo Barilli. Così, in barba al grosso pubblico borghese e al direttore del cinema, nell’ombroso mistero di quella sala popolosa, ci eravamo regalati «audizioni» celebri. Una sera, in cui si proiettava la famosa film comica Tartufini ha il mal di denti, il fosforico pianista ci aveva fatto sentire una sua «Fantasia sulle perfette nozze spirituali di Ruysbröck l’Ammirabile». Un’altra sera, mentre sullo schermo passavano le eleganze delicate di Soava Gallone, il turbinoso musicista ci aveva fatto sentire il suo «Tamerlano», tutto ferro e bandiere epiche. Un’altra sera, che doveva essere per me l’ultima e l’indimenticabile, ci aveva detto al Club: «Questa sera siate puntuali alle otto chè vi farò sentire finalmente l’Ifigenia».
Scarica gratis: Il libro degli innamorati inverosimili di Eugenio Giovannetti.