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Tra le molteplici attività di Marrama ci fu anche quella di attivissimo, brillante e apprezzato conferenziere. Il Fidanzato è appunto il testo di una conferenza che fu letta la prima volta al circolo calabrese di Napoli il 24 maggio 1908.Marrama descrive con garbata ironia e vivissimo spirito i rituali e le abitudini connesse con la tradizionale pratica del “fidanzamento”, “strano fenomeno della nostra società”. Certamente oggi certe descrizioni possono apparire anacronistiche, ma la figura del fidanzato è ancora presente con connotati non dissimili da quelli prospettati nella conferenza. L’aspirante fa la “proposta”, spesso al padre dell’amata, e in questo modo, se è fortunato, ottiene l’accessit. Inizia quindi un periodo durante il quale c’è da destreggiarsi tra commenti ironici o addirittura malevoli della gente, la sorveglianza delle vecchie zie, i regali che devono essere portati ai futuri suoceri. Abbiamo anche la parte dedicata all’intermediario, il sensale del fidanzamento, ruolo tradizionalmente affidato a sarti, barbieri e parroci. Uno sguardo anche ad abitudini più “moderne” e straniere, quali per esempio quelle provenienti dalla dissoluta America.
La capacità di Marrama di intrattenere piacevolmente su un argomento di tradizionale folclore, mai normativamente regolato dalla legislazione italiana ma non per questo meno rigoroso nel prescrivere comportamenti ortodossi e rigettare quelli non conformi ai codici con cura tramandati, si può intravedere certamente in queste poche pagine dove non manca di prendere un poco giro le abitudini e le tradizioni che proprio lui, meridionale fortemente napoletanizzato, conosce assai bene.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
In una di quelle bizzarre ed interessanti narrazioni di viaggio che facevano i grandi navigatori del secolo XV e XVI ho trovata la descrizione di una creatura strana, appartenente a un regno della natura assai incerto, la quale «mostra viso d’huomo, et huomo non è; et ha pinne di pesce, et pesce non è; et unghioni ha come di lione, et lione non è; et rostro ha come augello, et non è augello; et ali di vipistrello, et non è vipistrello; et in suo aspecto molte bestie raguna, et non è nessuna di elle».
La critica dei naturalisti ha sorriso di questa, che ha battezzata una fantasticheria di un viaggiatore allucinato o burlone; ma la critica ha torto. Chi ha l’onore di parlarvi, signore e signori, ha scoperto, con la più assoluta certezza, che questo essere esiste, e non occorre andarlo a cercare nei mari o sulle coste boreali o australi: esso (non si dispiacciano i tre quarti dei miei carissimi amici) è… il fidanzato.
Scarica gratis: Il fidanzato di Daniele Oberto Marrama.