I romanzi di questo poderoso scrittore austro-ungarico non sono mai stati tradotti in italiano. Abbiamo ritrovato questo racconto pubblicato nel 1938 sulla rivista “Le opere e i giorni”. Non si esclude che possano essere stati tradotti altri racconti dello stesso autore che però non abbiamo rintracciato.

Da notare che il nome dell’autore è stato scritto in questa occasione come “Arthur” mentre ogni altra fonte bio-bibliografica indica, credo correttamente, “Artur”. Vale la pena di segnalare che è invece stato tradotto in italiano pochi anni fa il testo del figlio Alexander Ulivi in fiamme dalla piccola, ma dal pregevole e interessante catalogo, casa editrice Artemide, con cura di Alessandra Schininà e traduzione di Maria Cristina Pestarino, testo che narra dell’esperienza dell’autore profugo in Jugoslavia e in Croazia con sullo sfondo l’occupazione italiana della costa dalmata.

La breve novella di Artur Sacher Masoch che presentiamo in questo e-book è invece ambientata nella “pustza”, la prateria o steppa che caratterizza in gran parte la conformazione del territorio del bassopiano ungherese. I butteri intervengono, in nome del “diritto” che caratterizza il loro codice d’onore, nella disputa tra uno di loro, il bellissimo buttero Ladislao Spirka, e il ladro di bestiame Giuseppe Kralowski, disputa sorta durante una festa da ballo tzigana a causa dei favori della bellissima e civettuola Anka. In questa disputa Ladislao ha la peggio ma interviene il “diritto della pustza” a ristabilire il proprio ordine. Molto vivide le descrizioni del ballo, dell’ambiente, delle emozioni sia dei “giustizieri” che del bandito. Si può assaporare così un testo di chiara tradizione letteraria austro-ungarica filtrato da una vena sognatrice e malinconica ma non priva di una certa ironia. Resta il rimpianto di non aver potuto leggere, in italiano, i romanzi maggiori di questa autore che esprimono tutte le contraddizioni della vita di un appartenente a una antica e nobile famiglia asburgica di fronte a un tumultuoso mutare dei tempi, quei tempi che spianarono la strada al nazismo.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Calava la notte e ombre viola sommergevano a poco a poco la «pustza». Seduti in circolo, accanto al pozzo erano i butteri che fumavano, chiacchieravano e si lanciavano frizzi, in attesa che la cena fosse pronta.
— Oh – fece Nicola Kondor – il mio stomaco brontola. Satana si spiccia o no?
«Satana» era un vecchietto incartapecorito che un tempo era stato un temuto malandrino della «pustza». Ora preparava il cibo ai butteri.
— Dovrai aspettare ancora un poco – rispose inviperito e rissoso. – Però prima che il diavolo ti porti all’inferno avrai già ingozzato la tua cena.
La carne era cotta. Ognuno ebbe la sua porzione, e tutti mangiarono e trincarono.
In quel momento si udì un nitrito in lontananza, poi uno scalpitìo serrato, e un buttero in sella si fermò innanzi a loro, saltò dal cavallo e salutò:
— Oh, zio Nicola, permettete che Mihaly mi accompagni? Mi reco al villaggio, a Sant’Antonio e domani ci aspettano laggiù vino, danze e belle ragazze.
Così aveva parlato Ladislao Spirka, un giovane di statuaria bellezza, il più bravo e coraggioso fra tutti i giovani butteri. Egli era stato fin dall’infanzia l’amico prediletto di Mihaly, il figlio del vecchio Kondor.
Mihaly scosse la testa.

Scarica gratis: Il diritto della “pustza” di Artur von Sacher Masoch.