I figli del capitano Grant (in francese Les Enfants du capitaine Grant: voyage autour du monde) è un romanzo di avventura pubblicato nel 1867 dallo scrittore francese Jules Verne e costituisce il primo capitolo di una trilogia che prosegue con Ventimila leghe sotto i mari e si conclude con L’isola misteriosa. È diviso in tre parti: la prima ambientata in Patagonia, la seconda e la terza in Australia e nell’Oceano Pacifico.

Il romanzo fu pubblicato dapprima a puntate sulla rivista letteraria francese Magasin d’Éducation et de Récréation dal 20 dicembre 1865 al 5 dicembre 1867; il 23 giugno 1868 fu pubblicato in un volume triplo dall’editore Hetzel.

Nel luglio 1864, durante una gita di Lord e Lady Glenarvan a bordo del loro yacht Duncan, viene catturato al largo di Glasgow uno squalo nel cui stomaco è rinvenuta una bottiglia con all’interno alcuni fogli scritti. Dall’esame delle poche parole leggibili si comprende che la bottiglia era utilizzata dal capitano scozzese Grant, comandante della nave Britannia, per veicolare una richiesta di aiuto dopo il naufragio della nave. Nel messaggio è indicata la latitudine (37° 11′) del luogo in cui è naufragato il Britannia, ma l’indicazione della longitudine è stata cancellata dall’acqua di mare penetrata nella bottiglia.

Lord Glenarvan decide di partire alla ricerca del capitano Grant col suo yacht Duncan, guidato dal giovane comandanteJohn Mangles. Fanno parte della spedizione lady Helena Glenarvan, il maggiore Mac Nabbs e i due figli del capitano Grant: la sedicenne Mary e il dodicenne Robert. Si unirà a costoro il cartografo francese Jacques Paganel, imbarcatosi distrattamente sul Duncan anziché su una nave diretta in India.

Si fa rotta dapprima per il Sud America (la Patagonia, l’isola Tristan da Cunha, l’isola Amsterdam) e successivamente per l’Australia e per le isole dell’Oceano Pacifico. L’Australia è descritta nel romanzo come una terra vergine e aspra, come appariva ancora agli europei a metà del XIX secolo.

In Australia trovano il precedente quartiermastrodel Britannia, Ayrton, che si offre di condurli al sito del naufragio. Sfortunatamente Ayrton, il cui vero nome è Ben Joyce, è un traditore che non era presente durante il naufragio del Britannia, ma che era stato abbandonato in Australia in seguito ad un tentativo di ammutinamento allo scopo di trasformare il Britannia in una nave pirata. Ayrton tenta di impossessarsi anche del Duncan, ma per sua sfortuna anche questo tentativo fallisce.

Ayrton, fatto prigioniero, si offre di scambiare quello che sa del capitano Grant in cambio dell’essere abbandonato su un’isola deserta, invece di essere consegnato alle autorità inglesi. Il Duncan fa rotta per l’Isola Tabor, che per pura fortuna si rivela essere il riparo del capitano Grant. Qui Ayrton viene abbandonato perché riguadagni la sua umanità nella solitudine; ritroveremo Ayrton nel terzo ed ultimo capitolo della trilogia verniana, L’isola misteriosa.

Sinossi tratta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/I_figli_del_capitano_Grant

Dall’incipit del libro:

Il 26 luglio 1864, soffiava una forte brezza di nord-est, ed un magnifico yacht faceva le evoluzioni a tutto vapore sui flutti del canale del Nord. La bandiera d’Inghilterra batteva al suo picco del pennone; all’estremità del grande albero una banderuola azzurra portava le iniziali E. G., ricamate d’oro e sormontate da una corona ducale. Quello yacht si chiamava il Duncan, apparteneva a lord Glenarvan, uno dei sedici pari scozzesi che siedono nella camera alta, e membro segnalato del Royal-Thames-Yacht-Club, tanto celebre in tutto il Regno Unito.
Lord Edward Glenarvan si trovava a bordo colla sua giovane moglie, lady Elena, ed uno de’ suoi cugini, il maggiore Mac Nabbs.
Il Duncan, di nuova costruzione, era venuto a fare le sue prove alcune miglia fuor del golfo della Clyde e cercava di rientrare in Glasgow; già l’isola d’Arran si vedeva all’orizzonte, quando il marinaio di vedetta segnalò un pesce enorme che si sollazzava nella scia dello yacht. Il capitano John Mangles fe’ tosto avvertire lord Edward di quell’incontro; costui salì sul casseretto col maggiore Mac Nabbs e domandò al capitano che cosa pensasse di quell’animale.
— In verità, Vostro Onore, rispose John Mangles, io credo che sia un pesce-cane di belle dimensioni.
— Un pesce-cane in questi paraggi! esclamò Glenarvan.
— Non vi è dubbio alcuno, soggiunse il capitano; codesto pesce appartiene ad una specie di pesci-cani che s’incontra in tutti i mari e sotto tutte le latitudini. È il «balance-fish;» s’io non m’inganno, abbiamo da fare con uno di quei mariuoli! Se Vostro Onore lo permette, e se piace a lady Glenarvan d’assistere ad una curiosa pesca, noi sapremo sincerarcene in breve.

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