The two Destinies fu pubblicato dapprima a puntate su “Harper’s Bazar” tra il 25 dicembre 1875 e il 9 settembre 1876, e su “Temple Bar” tra il gennaio e il settembre 1876. La prima edizione, in due volumi, fu pubblicata a Londra nel 1876 da Chatto & Windus, e dedicata allo scrittore Charles Reade. La dedica non è presente nell’edizione italiana. Il testo originale inglese si trova nel “Progetto Gutenberg”.
Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX vi fu un’attenzione non certo irrilevante da parte di alcuni settori della comunità scientifica per i fatti del sopranaturale, del paranormale, attività del corpo astrale, telepatia, telecinesi etc. Insigni scienziati come William Crookes e Marc Thury si occuparono di questi argomenti con protocolli attendibili e, per l’epoca, probanti. Vedi per esempio in questa stessa biblioteca Manuzio – che ospita numerosi testi su indagini scientifiche in merito al paranormale, tra gli altri di Ermacora o di Bozano – Memorabilia, a cura di Alfredo Pioda, che contiene alcuni degli studi di Crookes e Thury.
Collins, sempre attento ai fenomeni di costume di rilevanza sociale, costruì quindi questo suo romanzo attorno al tema delle “anime gemelle” capaci di tenersi in contatto, in momenti di emozionalità estrema, tramite il “corpo astrale” (mai definito in questi termini). Sottolinea il suo interesse per questo filone della conoscenza con accenni, nella parte finale del romanzo, al mesmerismo, molto in voga in quegli anni e argomento capace di suscitare scalpore e dibattiti accesi.
Al presentarsi della prima evenienza nella quale la giovane donna Mary Van Brandt si mette in contatto con George Germain, è infatti un autorevole medico che avvalla la credibilità dell’evento portando a sostegno della propria convinzione il caso del capitano di una nave che si persuade a cambiare rotta dopo che un’apparizione, vista dal suo secondo, aveva scritto alcune parole su una lavagna. Questo cambio di rotta consente di salvare i passeggeri di una nave naufragata, compresa la persona della visione. Questo episodio è narrato, suffragato dalla conferma dei protagonisti, nel libro di Robert Dale Owen Footfalls on the Boundary of another World (Passi sui confini di un altro mondo, ancora in anni recenti ristampato in italiano). Il dottor Mac Glue esamina quindi la “visione” di George secondo il metodo dell’analisi comparata e convergenza delle prove, esamina le possibili spiegazioni “razionali” e incoraggia il giovane a recarsi all’appuntamento che la visione aveva fissato.
Collins fa sfoggio della sua grande abilità narrativa, costruendo un romanzo che si regge su una grande tensione emotiva, su una trama che non lascia a chi legge nulla da scoprire, in quanto la vicenda e la sua conclusione è chiarissima fin dalle prime pagine del prologo, e persino risultano evidentemente prevedibili gli eventi che condurranno alla soluzione del lungo equivoco nel quale incorrono Mary e George. Il compenetrarsi degli aspetti del sopranaturale e del profondo sentimento, svolgendosi sempre sul filo delle emozioni dei due protagonisti, sono presentati con maestria narrativa e senza mai alcuna caduta né di stile né di vibrante tensione.
I due sono innamorati fin dall’infanzia (10 e 13 anni), trascorsa a Greenwater Broad nel Suffolk, e la nonna di Mary, la vecchia signora Dermody, aveva predetto che i loro destini sarebbero stati indissolubilmente legati. Ma il padre di George disapprova, essendo il padre di Mary un suo manente, e quindi trovando insopportabile la distanza sociale tra i due fanciulli. Porta quindi la famiglia in America ma gli affari vanno male e lui stesso muore. Gli eventi portano sia George che Mary a cambiare i loro cognomi e quando, ormai adulti, si rincontrano in circostanze drammatiche non si riconoscono ma si innamorano. Lei è però già sposata a un bigamo non certo di specchiata onestà. In ben tre circostanze Mary chiede aiuto a George tramite il proprio corpo astrale, dopo averlo sfuggito nella realtà senza aver lasciato alcun modo per essere rintracciata. La terza apparizione obbliga George a un viaggio sulla costa olandese offrendo l’occasione per descrivere un’Olanda che oggi non esiste più, in direzione della cittadina di Enkhuisen sulle rive dello Zuyderzee passando per l’isola di Marken. (Oggi questo viaggio dopo la costruzione delle dighe di Afsluitdijk e di Houtribdijk, avverrebbe per via di terra e l’isola di Marken è attualmente una penisola). Anche la descrizione di questo viaggio risulta particolarmente suggestiva. (Una bella descrizione dell’Olanda pre-dighe si trova nel libro di Ernesto Zenuti Vita Olandese, studi e impressioni di un giornalista, nel quale un intero capitolo è dedicato proprio a un’escursione nell’isola di Marken).
Le digressioni rispetto alla trama principale sono numerose, come era uso solitamente nei romanzi pubblicati a puntate, ma niente affatto fastidiose. Particolarmente significativa la permanenza di George nello Shetland dove rimane in convalescenza curato da una enigmatica signorina Dunross, misteriosamente sfigurata. Avvolto in un ambiguo e impenetrabile enigma questo personaggio secondario è quello che fornisce la chiave per il finale riconoscimento tra i due (chiave che era già comunque facilmente intuibile per chi legge). La descrizione della morte di questa indecifrabile signorina resta una delle pagine più belle del romanzo. Non manca, come quasi di consueto in Collins, la critica al perbenismo borghese e alle sue regole fondate sulla riprovazione sociale, in questo caso verso una donna “perduta” non certo per sua responsabilità caratteriale – al contrario Collins sottolinea più volte l’aderenza di Mary ai codici di onore e i suoi sacrifici per mantenere intatta la propria rispettabilità e, soprattutto, quella di George – ma per sfortunate contingenze di vita.
La traduzione italiana che presentiamo in questo e-book è anonima e risale al 1884. È integrale e lo stile e linguaggio “fine ottocento”, si attaglia perfettamente all’atmosfera di questo romanzo ambientato in un’epoca nella quale i viaggi avvenivano in diligenza e carrozza e le lettere impiegavano settimane per pervenire al destinatario. Solo nelle ultime pagine ho trovato una frase resa incomprensibile da probabili refusi e ho creduto opportuno aggiungere in una nota la versione originale e la corretta traduzione italiana.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Molti anni sono scorsi dal giorno che mia moglie ed io abbandonammo gli Stati Uniti per restituire la nostra prima visita all’Inghilterra.
Noi eravamo muniti, è inutile dirlo, di lettere d’introduzione, fra le quali ce n’era una scritta per noi dal fratello di mia moglie. Essa ci presentava a un gentiluomo inglese che occupava il primo posto nella lista degli antichi e preziosi amici.
— Voi farete la conoscenza del signor Giorgio Germaine, mi disse mio cognato, quando prendemmo commiato da lui, in un’epoca molto interessante della sua vita. Le ultime notizie che ho ricevuto m’informano che egli s’è or ora ammogliato. Non conosco nè la donna, nè le circostanze che l’hanno posta in relazione col mio amico, ma quello di cui sono certo, è che, ammogliato o celibe, Giorgio Germaine, per riguardo a me, vi accoglierà cordialmente in Inghilterra con vostra moglie.
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