Synth atmosferico in esordio per il nuovo singolo di Hertzen. Un beat dinamico accompagna il cantato di May Rei. Un paio di strofe si susseguono. Poi arriva il chorus arioso, stupendo e poi un piccolo bridge. Un altro paio di strofe e poi di nuovo altro chorus. Ancora altro bridge super mentale. E poi l’ultimo chorus per concludere il tutto. Songwriting classico e simmetrico per esaltare sia l’elettronica che il cantato di May Rei.

Il sound è certamente electro pop, un electro pop dalle tinte dark, un dark wave, insomma, per alcuni suoni e ritmi ma non mancano quei synth atmosferici che possono far pensare pure ad una sorta di trip hop velocizzato.

Mix centrato sulle vocals senza dubbio ma anche i pattern d’ambiente hanno la loro importanza. Buon lavoro di sound design è stato fatto. Il master esce imperioso e squillante. L’effettistica ha veramente un suo perché in questo pezzo. Più che buono il lavoro di scrittura della song: i pattern sembrano messi tutti al punto giusto.

Nell’epoca del dominio del dark pop anche gli Hertzen forniscono il loro contributo al movimento che imperversa per tutto il pianeta e lo fanno fornendo un sapore retrò o anche trip hop o anche urban. Siamo in una sorta di Berlino futuristica ma dai tratti kitsch, una Berlino nebulosa e decadente: questo immaginiamo ascoltando il nuovo singolo di Hertzen.

Nell’arte bisogna seguire il flusso, le sonorità dominanti del momento e nel farlo bisogna fornire il proprio tocco personale per trasmettere al fruitore tutto quello che si ha dentro. E sembra che gli Hertzen riescono a fare molto bene tutto questo.

Nell’arte è fondamentale creare il proprio linguaggio, un linguaggio che è solo tuo e di nessun altro e il linguaggio degli Hertzen è senza minima ombra di dubbio incredibilmente originale.

Link Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/album/4Sy7rweccNbOGpBWST3tMy