Scritto nel 1938, all’indomani della morte di Guglielmo Marconi che era deceduto nel 1937, il breve testo di Decio Cinti ripercorre le tappe principali della vita dell’inventore della radio, dall’adolescenza vissuta principalmente come autodidatta, alle prime sperimentazioni nella tenuta del padre a Montecchio, agli incontri con Augusto Righi, che certamente furono utili per Marconi, come lo furono le ricerche e i perfezionamenti che l’importante professore bolognese apportò alle scoperte di Hertz. Cinti sorvola sul fatto che l’opinione di Righi, nei riguardi di quel giovane che non aveva neppure conseguito la licenza liceale, era quella di essersi imbattuto in una persona certamente intelligente, ma che fosse soprattutto un sognatore e troppo deciso a muoversi al di fuori dall’alveo delle teorie dell’epoca, che Marconi neppure conosceva a fondo e non si curava troppo di contrapporre a queste un’eventuale nuova teoria, che avrebbe dovuto riguardare la ionosfera, ma si fidava invece dei propri esperimenti molto più che delle teorie. Un intero capitolo di questo libretto è dedicato alla spiegazione semplificata e facilmente comprensibile – era questo lo scopo divulgativo della collana Sonzogno “Biblioteca del popolo” – dello stato della conoscenza delle onde elettromagnetiche al momento in cui Marconi iniziava a condurre le proprie sperimentazioni. È messa in luce la capacità e l’abilità non solo di sperimentatore ma anche di sagace imprenditore che caratterizzò l’azione dell’inventore della radio.
Nonostante la sinteticità il libretto è interessante e può tuttora essere utile per conoscere storicamente le condizioni e i rapidi sviluppi delle ricerche di Marconi, tenendo tuttavia conto che nel 1939 le esigenze propagandistiche del regime erano molto vive. Marconi era attratto dal fascismo che vedeva come «apportatore di ordine» e Mussolini a sua volta considerava l’inventore come una sorta di fiore all’occhiello per l’Italia fascista. Tuttavia parlando dell’assegnazione nel 1909 del premio Nobel per la fisica, un cenno che questo fu assegnato unitamente a Karl Ferdinand Braun per i medesimi studi e ricerche avrebbe potuto essere fatto. E nella biografia di Marconi credo dovrebbe trovare posto il fatto che abbia ottenuto l’annullamento del suo primo matrimonio – dal quale erano nati quattro figli – per poter poi convolare a seconde nozze. La maniera per ottenere il divorzio, non previsto in Italia e senza assumere la nazionalità inglese della moglie, visto che Marconi alla cittadinanza italiana teneva molto, fu, come nelle caratteristiche dell’interessato, particolarmente acuta e ingegnosa… ma di tutto questo Decio Cinti non fa alcun cenno.
In proposito una lettura certamente utile potrebbe essere la biografia scritta dalla figlia primogenita di Marconi, Degna. L’evoluzione delle sperimentazioni e delle ricerche di Marconi può essere approfondita direttamente sui suoi Scritti: https://liberliber.it/autori/autori-m/guglielmo-marconi/scritti-di-guglielmo-marconi/ mentre per quel che riguarda l’evoluzione della radio e le sue applicazioni credo sia di particolare interesse il testo di Enrico Rocca Panorama dell’arte radiofonica https://liberliber.it/autori/autori-r/enrico-rocca/panorama-dellarte-radiofonica/.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Guglielmo Marconi, il grande inventore italiano giustamente annoverato tra i maggiori fari del Progresso, si spense improvvisamente in Roma, per un attacco cardiaco, nelle prime ore del 20 luglio 1937. In quello stesso giorno, la salma di «Colui che scoprì il più grande miracolo scientifico che la scienza abbia mai conosciuto» (sono parole di un illustre biografo inglese) venne trasportata nella sede della Reale Accademia d’Italia, e il Consiglio di quell’alto consesso fece affiggere nella Città Eterna un messaggio mirabilmente sintetizzante l’opera e la gloria dell Estinto:
«…L’Italia, madre in ogni tempo di geni e di eroi, ha perduto uno dei suoi figli più grandi e più cari, e l’umanità uno dei suoi più generosi benefattori. Vincitore dello spazio come nessun mortale prima di lui, Marconi ha avvolto intorno alla terra, da un continente all’altro, da popolo a popolo, mirabili legami che nessuna forza potrà mai distruggere. Colui che ha salvato da morte sicura innumerevoli vite tra i flutti infidi degli oceani e le tempeste dell’aria giace immoto tra le mura dell’Accademia d’Italia, che onorava nel suo Presidente il grande italiano e il fedele fascista. Ma la gloria di Marconi non muore. La stirpe italiana lo onorerà nei secoli come uno dei suoi genî immortali, e il mondo civile ne esalterà sempre il nome con riconoscenza e ammirazione».
Scarica gratis: Guglielmo Marconi e la telegrafia senza fili di Decio Cinti.