Gli orti esperidi è un libretto a componimento drammatico in due parti. Metastasio fu incaricato nel 1721 da Marcantonio Borghese, l’allora viceré austriaco di Napoli, di scrivere un dramma musicale in occasione del compleanno dell’imperatrice Elisabetta Cristina. Fu eseguito per la prima volta nella cornice del Palazzo Reale di Napoli il 28 agosto 1721.

Dall’incipit del libro:

VEN.
Fermate ormai, fermate
Sul fortunato suolo,
Amorose colombe, il vostro volo;
Già del rosato freno
Seguitando la legge,
Dall’odorato oriental soggiorno
Fin dove cade il giorno,
Tutta l’eterea mole
Abbastanza scorreste emule al sole.
E tu, dolce amor mio,
Scendi e meco ne vieni,
Lungi dall’odio e dal furor di Marte,
Come del cor, della mia gloria a parte.
ADO.
Il tuo desir mi è legge.
Ma dove, o Citerea, dove mi guidi?
Forse son questi i lidi
De’ fortunati Elisi? O l’aureo tetto
Dove, allor che tramonta,
Forse Febo nasconde i suoi splendori?
O dell’ampio Oceàn sono i tesori?

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