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Pietro Metastasio all’età di quattordici anni compose una tragedia nella maniera di Seneca su un soggetto tratto dall’Italia liberata dai Goti di Gian Giorgio Trissino. Questo lavoro, che chiamò Giustino, fu pubblicato da Gian Vincenzo Gravina (noto letterato e giurista, nonché fondatore dell’Accademia dell’Arcadia) nel 1713.
Note tratte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Metastasio
Dall’incipit del libro:
GIUSTINO, nipote di Giustiniano imperatore, avendo lungamente amata senza frutto Sofia, nipote di Teodora moglie di Giustiniano, per fuggire almeno la vista della sua disavventura, risolvette di seguire in Italia Belisario, che in quel tempo era spedito con poderoso esercito dall’imperatore Giustiniano contro i Goti, che l’Italia ingiustamente da lungo tempo ritenevano. Partissi, e nella sua partenza Sofia, che avea fino allora mostrata noia dell’amor suo, rotto il velo della vergogna, e lasciando libero campo a quella passione che avea con tanto artifizio celata, o pure per la facilità della corrispondenza ella medesima non avea per avventura conosciuta, fece chiaramente palese il suo affanno ad Asteria, figlia di Silvano padre loro comune: la quale, col mezzo di Teodora, ottenne da Giustiniano che si desse Sofia in isposa a Giustino, e che questi si richiamasse senza dimora alle nozze. Il messo a tal opra spedito raggiunse le navi imperiali a mezzo il cammino, e trovolle in una noiosa calma che immobili le rendeva. Giustino, udito l’avviso, senza punto trattenersi, sceso dalla nave sul picciol legno che avea recato il comando, volle, contro il parer del nocchiero, irrevocabilmente partirsi.
Scarica gratis: Giustino di Pietro Metastasio.