Pubblicato Garibaldi di Francesco Crispi.

Dall’incipit del libro:

La Nuova Antologia vuol rendere anch’essa il suo tributo alla memoria di Giuseppe Garibaldi. Ed il suo direttore, con una squisita cortesia, della quale gli son grato, ha invitato me, che non sono redattore della rinomata effemeride, per adempiere tale ufficio. Dopo tutto ciò, che in questi giorni fu detto e scritto di Garibaldi, è un’opera assai difficile il poterne ancora degnamente ragionare. Non già che il tema sia esaurito, ma perché mi sembra esser necessaria un’abilità che confesso di non avere, per soddisfare le non ordinarie esigenze dei lettori. La biografia di un uomo — sia pure un grande statista od uno scienziato — è subito fatta. Ma non si può tesser la vita di Garibaldi senza fare la storia italiana degli ultimi 50 anni. E non basta! Se Garibaldi, sin dalla prima sua giovinezza, ebbe un culto per la patria, se i suoi pensieri, i suoi studî, le sue cure, le sue opere non ebbero altro scopo — l’anima sua generosa spaziava nell’infinito; il dovere per lui non aveva limiti di territorio, egli era il cavaliere dell’umanità. Ed allora come ricordare questa parte della sua vita senza toccare il problema ancora insoluto delle nazionalità, senza parlare dei popoli, che lo invocarono nei momenti del pericolo, che sperarono in lui, ed alla difesa dei quali egli concorse colla spada o con la parola?