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(voce di SopraPensiero)Pubblicato Galileo di Pio Emanuelli.
Si tratta di un breve articolo nel quale l’autore ripercorre a grandi linee il cammino di Galileo, a partire dal pomeriggio del 21 agosto 1609, quando sul campanile di S. Marco in Venezia illustrò ad alcuni patrizi della Serenissima «le sorprendenti maraviglie di un nuovo strumento», il cannocchiale. L’utilizzo originale di questo strumento porta Galileo a scoperte celesti che aprono nuove vie alla conoscenza umana, ma gli attirano ostilità e la condanna della Chiesa.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Nel pomeriggio del giorno 21 agosto 1609 il campanile di S. Marco in Venezia fu teatro di un avvenimento davvero eccezionale: alcuni illustri patrizi della Serenissima Repubblica si erano lassù dati convegno per assistere ad un esperimento che il celebre professore dell’Università di Padova, Galileo Galilei, avrebbe tenuto per illustrare le sorprendenti maraviglie di un nuovo strumento che dicevasi permettesse, nulladimeno, di poter scorgere distintamente gli oggetti lontani e di poter «leggere nelle vie del cielo». V’era il fior fiore della Magistratura veneta.
«Ci riunimmo lassù – dice il patrizio Antonio G. Priuli, uno della comitiva – per vedere le meraviglie et effetti singolari del «cannon» di Galileo, con due vetri, uno cavo, l’altro no, per parte; con il quale, posto ad un occhio e serrando l’altro, ciasched’uno di noi vide distintamente, oltre Liza Fusina e Marghera, anche Chioza, Treviso e sino Conegliano, et il campaniel et cubbe con la facciata della chiesa di Santa Giustina de Padoa: si discernivano quelli che entravano et uscivano di chiesa di San Giacomo di Muran; si vedevano le persone a montar et dismontar de gondola al traghetto alla Collona nel principio del Rio dei Verieri, con molti altri particolari nella laguna et nella città veramente ammirabili».