Dall’incipit della tesi:

“Nessuno andò tanto innanzi nella stima degli uomini quanto Francesco Accolti”, tanto che il Tiraboschi lo paragonava ad Azzo e Bartolo.
Il capostipite della famiglia lo si trova nell’atto di sommessione del castello di Pontenano (nell’appennino aretino) alla Repubblica di Firenze, dove vi dimorava Santi di Grazia Accolti, il secondogenito del quale era Michele, padre di Francesco.
Questi nacque nel 1375, si laureò in legge e nel 1408 sposò Margherita di Rosello Roselli, sorella di Antonio, celebre lettore dell’ateneo di Padova, nonché vicario di Gubbio nel 1384, potestà di Assisi nel 1416, difensore dell’unità della Chiesa contro l’antipapa Pietro di Luna, avvocato del Re di Puglia, e altro.
Michele, stabilitosi a Firenze intorno al 1414, acquistò subito la fama di abile giureconsulto (era chiamato “l’Angelo”), e lo vediamo insegnarvi nello Studio. Rappresentò come ambasciatore in varie occasioni la città di Arezzo e fu chiamato a governare la città di Perugia e di Volterra; fu anche segretario della Repubblica Fiorentina.
Nel 1454 messer Michele doveva essere già morto, mentre monna Margherita era ancora viva nel luglio 1457. Molto conosciuto fu anche il fratello maggiore Benedetto, nato nel 1415.
Oscura é la data della nascita di Francesco; molti pensano che nacque circa nel 1418 (ne sarebbe prova una lettera del Filelfo del 1468 che dice: “cum sis quinquagenarius aut paulo amplius”), sembra a Firenze;altri lo ritengono nato tra il 1416 e il 1417.
Suo maestro negli studi “dell’amena letteratura” (“nelle umane lettere”) fu il Filelfo, che “udì l’Accolti dopo essersi abbellito nella stessa Costantinopoli del greco sapere”.

Relatore Ch.mo Prof. Ennio Cortese, correlatore Ch.mo Prof. Vincenzo Piano Mortari, anno accademico: 1993/94, Università di Roma “La Sapienza”, Facoltà di Giurisprudenza – Istituto di Storia del Diritto Italiano, tesi di Laurea in Storia del Diritto Italiano.

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