Il Quintetto per pianoforte e orchestra n. 2 in la maggiore, B. 155 (Op. 81) fu composto da Antonín Dvořák tra l’agosto e l’ottobre del 1887 durante il suo soggiorno a Vysoká in Boemia. È tra i brani più noti per questo ensemble, insieme a quelli di Johannes Brahms (1865), Robert Schumann e César Franck (1887). Si tratta del secondo e ultimo tentativo del compositore in questo genere: il primo è l’Opera 5, una composizione giovanile. Il quintetto fu eseguito per la prima volta il 6 gennaio 1888 in occasione di uno dei concerti organizzati dall’associazione di artisti “Umělecká beseda” al Rudolfinum di Praga. L’opera, dedicata a Bohdan Neurether, professore universitario e grande mecenate dei giovani musicisti praghesi, fu pubblicata da Simrock nello stesso anno della prima.

Quindici anni dopo aver scritto il Quintetto per pianoforte e orchestra op. 5, Dvořák decise di comporre un nuovo pezzo per questo ensemble, scegliendo di utilizzare la stessa tonalità. Pur avendo in comune il La maggiore, i due quintetti presentano poche analogie. Quando scrisse il primo, il giovane Dvořák era agli esordi come compositore. L’opera 81, invece, dimostra tutta la padronanza della sua arte. È una miscela della forma personale del lirismo espressivo di Dvořák con elementi della musica popolare ceca.

Note biografiche tratte e riassunte da Wikipedia
https://fr.wikipedia.org/wiki/Quintette_pour_piano_no_2_de_Dvořák