Rousseau, nel Discorso sull’ineguaglianza afferma con decisione che questa non abbia origine nello stato di natura, ma che si sia generata assieme alla formazione della società, e che sia al contempo illegittima e dannosa per la moralità e per il benessere dell’umanità.
Rousseau contrappone nettamente uno stato di natura in cui l’uomo, autosufficiente e isolato rispetto ai suoi simili, è spontaneamente buono e in armonia rispetto a se stesso e all’ambiente circostante; ad uno stato civile dominato dalla competizione, dalla falsità, dall’oppressione e dai bisogni superflui, l’individuo si adatterà acquisendo questi fattori sociali (ovvero la falsità, la competizione..ecc). Auspica quindi, nella conclusione, che si possa, senza dover necessariamente tornare allo stato di natura (anche perché non ne saremmo più capaci), costruire uno stato civile giusto che emendi i danni morali e materiali in cui l’uomo si dibatte: un progetto che sarà concretamente analizzato ed esposto nel Contratto sociale.
Sinossi tratta e riassunta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Discorso_sull’origine_e_i_fondamenti_della_diseguaglianza_tra_gli_uomini
Dall’incipit del libro:
Io parlo dell’uomo, e la questione ch’esamino m’insegna che son per parlare ad uomini; poichè non se ne propongono di simili quando si teme di onorar la verità. Difenderò io adunque con sicurezza la causa dell’umanità dinanzi ai saggi che m’invitano, e non sarò mal contento di me medesimo se mi renderò degno del mio soggetto e de’ miei giudici.
Io concepisco nella specie umana due sorte d’ineguaglianza; una che chiamo naturale e fisica, perchè essa è stabilita dalla natura, e che consiste nella differenza delle età, della sanità, delle forze del corpo, e delle qualità dello spirito, o dell’anima; l’altra, che si può chiamare ineguaglianza morale o politica, perchè essa dipende da una sorte di convenzione, ed è stabilita, o almeno autorizzata dal consentimento degli uomini. Questa consiste nei differenti privilegi di cui alcuni godono a pregiudizio degli altri, come l’esser più, ricchi, più onorati, più potenti di alcuni altri, oppure nel farsi obbedire.
Non si può chiedere qual sia la sorgente dell’ineguaglianza naturale, poichè la risposta si troverebbe enunziata nella semplice definizione della parola: meno ancora si può cercare se vi fosse qualche legame essenziale fra le due ineguaglianze; avvegnachè ciò sarebbe dimandare in altri termini, se quelli che comandano vagliano necessariamente più di quelli ch’obbediscono, e se la forza del corpo, o dello spirito, la saviezza, o la virtù si trovino sempre nei medesimi individui in proporzione della potenza, o della ricchezza: questione sarebbe questa buona forse da esser trattata da schiavi ascoltati da’ loro padroni; ma che non conviene ad uomini liberi e ragionevoli, i quali cercano la verità.
Scarica gratis: Discorso sopra l’origine ed i fondamenti della ineguaglianza fra gli uomini di Jean-Jacques Rousseau.