Lo stesso anno nel quale Notari viene assolto dall’accusa di “oltraggio al pudore” per il suo romanzo Quelle Signore – processo che, grazie anche alle vicende successive porterà quel romanzo a un clamoroso successo editoriale – l’autore dà alle stampe questo feroce pamphlet anticlericale; partendo appunto dal provvedimento del sequestro di Quelle Signore Notari sciorina l’intero repertorio di accuse di amoralità, oscenità, degradazione morale nei confronti della chiesa cattolica; talvolta mettendo sullo stesso piano realtà storica (caccia alle streghe, inquisizione) con controverse tradizioni la cui origine e effettiva realtà restano avvolte nell’incertezza (sedia pertusata per controllare il sesso del papa appena eletto, entrata in vigore dopo lo “smacco” subito dal papato per la nebulosa vicenda della papessa Giovanna).

La pubblicazione di questo libro segna l’inizio della decisa battaglia anticlericale di Notari che si sposta dalle colonne della rivista «L’Asino» a quelle di «La giovane Italia» che diventa punto di aggregazione di uno schieramento eterogeneo che trova il punto di convergenza appunto nella lotta al clericalismo. Vi collaborano personalità come Arturo Labriola e Marinetti, Prampolini e Francesco Saverio Nitti, Rapisardi, e Gian Pietro Lucini, Jarro, Ugo Valeri e Paolo Buzzi. Il filo di continuità tra la rivista e Dio contro Dio lo troviamo in particolare nel 1910 quando la rivista riprende in grande stile la proposta al vaticano di spostare la sede papale all’estero che Notari aveva espresso nell’ultimo capitolo (“Perorazione”) del suo libro.

Tuttavia il fronte anticlericale, che abbiamo visto così eterogeneo, si sfalda presto e Notari in pratica abbandona l’attività politica. Resta, per questo testo il primato di vendite di 50.000 copie al primo anno di pubblicazione, evento mai verificatosi prima per un testo di storia politica.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Sono sicuro che il lettore a scorrere il solo titolo di questo libro pensa subito al prete.
Ciò significa che l’immagine è molto precisa e che l’opinione più diffusa nei popoli cattolici, intorno agli uomini che amministrano la loro religione, è appunto quella che io ho sintetizzato designando il clero col nome del più sudicio degli animali.
Se la moltitudine riconosce il clero in questa figurazione zoologica, con la stessa prontezza con la quale un antropologo riconoscerebbe un deficiente od un criminale dall’abito osteologico di un individuo, ciò significa inoltre che il popolo ha potuto nel corso dei secoli accumulare elementi di accusa tramandati, controllati e confermati di generazione in generazione, sì da essere divenuti tradizionali ed indistruttibili.
Per non essere tacciato di leggerezza io non mi sono limitato a raccogliere questi elementi di accusa. Ho voluto risalire le origini, ricercarne le cause, appoggiarle con i documenti più inoppugnabili. Come i lettori vedranno, il raccolto è stato cosi mostruosamente abbondante da farmi chiedere come mai, dopo venti secoli di spaventevoli furfanterie, il clero cattolico possa ancora sopravvivere e non sia perito in una di quelle vampate di sdegno vendicatore, nelle quali il popolo sa travolgere tutte le classi tiranniche e tutti gli strumenti della sua degradazione.

Scarica gratis: Dio contro Dio di Umberto Notari.