Ercole Silva divenne famoso per il trattato Dell’arte dei giardini inglesi, pubblicato in due edizioni di lusso con pregevoli incisioni nel 1801 e nel 1813, con ulteriori aggiunte. Si dedicava non solo alla teoria ma anche alla pratica: curò personalmente diversi giardini di ville milanesi, fra cui Villa Manzoni a Brusuglio, Villa Belgiojoso a Milano, Villa Litta ad Affori e anche la Villa Reale a Monza.

Note tratte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Ercole_Silva

Dall’incipit del libro:

La mancanza de’ libri che trattino nel nostro idioma dell’arte de’ giardini moderni, e l’eccessivo prezzo e la rarità di quelli altrove pubblicati, mi hanno indotto a procacciarmi la presente opera. Coloro, che conoscono quella del C. L. Hirchfeld assai voluminosa, approveranno tutto ciò ch’è stato tolto da essa, come pure le interessanti aggiunte, e le non poche variazioni eseguite dall’Italiano Autore. Ho l’onore di presentarla al colto pubblico tanto più di buon grado, quanto che un tal gusto è di già penetrato nel nostro paese, facendone prova i diversi disegni in rame, tratti da alcune ville dei contorni di Milano. Il paesaggio, antico come natura, e fisso siccome il bello, decantato mai sempre da’ sommi poeti, e seguito da’ valenti pittori, non è stato tuttavìa praticamente adottato in generale a tener luogo di giardino, che dagl’Inglesi verso la metà dello spirato secolo, per cui a ragione questo genere serba tale denominazione. Superbe praterìe, delle quali non furon mai viste nè più vaghe, nè più magiche, si addossarono nell’alto di lor dolci pendici abitazioni eleganti, che fecero sfoggio a vicenda dei doni della natura, e del raffinamento dell’arte. Il torrente ruinoso, ed il fiume inondatore frenarono la sterminatrice loro rapidità per non fare altra pompa che dello scorrevole, del vario, del pittoresco, del bello fecondatore. Il monte, il piano raccolsero i dispersi lor pregj, e li tributarono a gara al nascente genio, che guidato da amore, ed inspirato dalle muse, percorse la novella carriera, e invitò le scienze, le facoltà della mente, e tutt’i piaceri a fissarvisi per pascere lo spirito umano di voluttà squisitissima. La natura benefica così riprese i suoi diritti, e restò attonita di vedersi abbellita, e quasi sorpassata dall’arte, che non consistette più che nel saperla studiare con rispetto, e nel saperla far comparire con verità, e scelta. Per tal maniera la faccia della Inghilterra è divenuta più amena e più ridente; la botanica ha estesi i suoi confini; l’agricoltura ne ha ricavato un nuovo lustro; e tutte le belle arti, e le scienze, che formano il corredo del trionfante gusto, hanno penetrato in tutte le classi, e in tutti i siti. La stessa vita campestre, altronde sempre piacevole, si è resa per esso anche sentimentale.

Scarica gratis: Dell’arte dei giardini inglesi di Ercole Silva.