Si tratta di un’opera semi-autobiografica di Joyce, che descrive la vita del suo alter ego Dedalus dalla nascita al principio dell’età adulta. Sono qui già presenti elementi di contenuto e, in nuce (come per il “flusso di coscienza”), anche di forma che si ritroveranno nelle opere più mature, come l’Ulisse o anche il Finnegans Wake.

L’opera è costellata di riferimenti e allusioni, sia al mondo e all’epoca descritti, sia interne al testo stesso, che rendono la lettura fruibile a molteplici livelli, dall’”ingenuo”, allo storico, al filologico. Il lettore avvertito troverà soddisfazione nel rintracciarli con l’ausilio di fonti esterne o semplicemente (dove possibile) della propria attenta memoria di ciò che ha già incontrato lungo le pagine.

Si segnala in particolare la variazione stilistica continua cui Joyce sottopone il testo: benché scritto in terza persona, la sintassi e il vocabolario vanno maturando e accrescendosi di pari passo con l’età del protagonista: dalle onomatopee (“c’era una muuucca che veniva giù per la strada e questa muuucca che veniva giù per la strada incontrò un ragazzino carino detto grembialino) e dalle filastrocche della prima infanzia (“Oh, le belle lose veldi”) alle disquisizioni astratte della prima maturità.

La traduzione di Pavese, pur manchevole in diverse occasioni, tenta, con risultati spesso pregevoli, di rendere nella nostra lingua questa ed altre scelte stilistiche.

Chi scrive ha predisposto delle note al testo italiano che, senza pretese di esaustività, vogliono offrire al lettore curioso spiegazioni su alcuni punti che possono destare perplessità o suscitare domande, osservazioni sulle scelte di traduzione di Pavese e segnalazioni di quei pochi punti nei quali la versione italiana manca di qualche riga presente nell’originale.

Tutte le note (per evitare interferenze con quelle già presenti nel testo di riferimento) sono poste in fine di volume e con numerazione seguita da asterisco; per accedervi basta cliccarvi; sarà poi agevole tornare al punto di partenza tramite un altro opportuno link.

Sinossi a cura di Roberto Rogai

Dall’incipit del libro:

Nel tempo dei tempi, ed erano bei tempi davvero, c’era una muuucca che veniva giù per la strada e questa muuucca che veniva giù per la strada incontrò un ragazzino carino detto grembialino…
Il babbo gli raccontava questa storia: il babbo lo guardava attraverso un monocolo: aveva una faccia pelosa.
Grembialino era lui. La muuucca veniva per la strada dove abitava Betty Byrne, che vendeva filato di limone.

Oh, le belle rose di selva
là nel verde giardinetto.

Cantava questa canzone. Era la sua canzone.

Oh, le belle lose veldi.

Quando bagnate il letto, prima è caldo, poi viene freddo. La mamma metteva la tela incerata. Era ciò che dava l’odore strano.
La mamma aveva un odore più buono del babbo. Gli suonava sul piano la tarantella per farlo ballare. Lui ballava:

Tralala lalla
tralala lallara
tralala lalla
tralallà.

Scarica gratis: Dedalus di James Joyce.