Da gennaio a dicembre 2021 gli attori della Compagnia teatrale Luigi Rasi di Ravenna, portano Dante online recitando i canti della Divina Commedia, un omaggio al  Poeta nel 700° della sua morte. L’esperienza degli attori che vi stanno prendendo parte

Il primo approccio a Dante è stato di assoluta diffidenza e di paura. Mi sono sentito come un turista in una grande metropoli sprovvisto di cartina. Non  mi è restato che cercare di capire a costa stavo andando incontro con l’aiuto della prosa. E’ così secondo me che va affrontato Dante, mai di petto ma con intelligenza e calma. Una volta capito dove mi vuole portare, inizio a giocarci e inizio a sperimentare la mia lettura, le mie pause, le situazioni che dovrò proporre al pubblico una volta al leggio”. Parla Davide Dima, membro della compagnia Luigi Rasi e tra i partecipanti al progetto voluto dalla regista della compagnia teatrale ravennate Alessandra Casanova, per rendere omaggio al poeta fiorentino.

Silvia PIovaccari (C) Compagnia Rasi

I canti, che  si possono ascoltare on line sul canale You Tube due volte alla settimana, partiti all’inizio di gennaio con le cantiche dell’Inferno,  accompagneranno gli ascoltatori fino a dicembre 2021, quando si arriverà al termine con il Paradiso”. Malgrado la crisi del teatro e dello spettacolo dal vivo e  le limitazioni imposte dal Covid, le proposte teatrali proseguono  sfruttando la modalità online. “Il progetto I Cento canti della Divina Commedia –  spiega la regista- rappresenta un complesso lavoro di squadra. Ogni canto, per essere ben letto, deve essere sviscerato. Bisogna capirlo bene e stare attenti agli accenti fonici”.

 

La periodicità della pubblicazione dei Canti, prosegue Alessandra,  invoglia a seguire e a studiare la Divina Commedia. Nella nostra pagina facebook ogni canto è preceduto da un breve riassunto e anche questo è di stimolo per riprendere in mano Canti studiati tanti anni fa…

Edoardo Liverani (C) Compagnia Rasi

Ma anche per gli attori, come si accennava sopra, leggere Dante è sempre un’esperienza nuova e formativa. E’  l’autore che tutti o quasi incontriamo alle scuole superiori e a volte il ruolo dell’insegnante è quello determinante nel nostro rapporto con lui. Come racconta Edoardo Liverani, anche lui attore della compagnia: “Devo ringraziare la mia prof dell’istituto agrario, la professoressa Valentini, che ci ha  raccontato la figura di Dante con una tale passione da spingermi a partecipare con  brevi cortometraggi alla rassegna Dante in rete che si tiene a Ravenna tutti gli anni, insieme ad altri amici.  L’ottobre scorso, invece, ho partecipato al Settembre Dantesco ai Chiostri francescani, quando ha preso il via la consueta rassegna che in questa edizione aveva un sapore speciale, perché dava il via ufficialmente alle celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante” .

Roberto Ancherani (C) Compagnia Rasi

Ecco, prosegue Edoardo, tutto questo è stato il mio approccio con Dante che ha preceduto l’ esperienza all’interno della compagnia Rasi. “Quando  Alessandra ha proposto il progetto di portare al pubblico  La Divina Commedia in modalità telematica mi è sembrata un’idea molto bella a cui ho aderito subito. I personaggi che amo di più sono quelli dell’Inferno”. 

Franca Ridolfi (C) Compagnia Rasi

Niente di nuovo. Sono spesso i personaggi controversi, quelli più affascinanti. Tra questi,  racconta ancora, “Ulisse, con la sua voglia di scoprire e di oltrepassare i limiti, e il conte Ugolino, costretto a un atto feroce, quello di mangiare la carne dei propri figli già morti, per riuscire a sfamarsi, in un contesto politico complesso come quello che ha conosciuto la nostra penisola tra il ‘200 e il’300. Ma il mio personaggio preferito è senza dubbio Farinata degli Uberti del canto decimo dell’Inferno.

Paola Piergentili (C) Compagnia Rasi

Mi è piaciuto  il dialogo tra lui e Dante e il suo modo sprezzante di rivolgersi al poeta: O tosco, che tu te ne vai per la città del fòco vivo, parlando onesto, recati in questo loco. Ma soprattutto nella parte in cui ammette di essersi pentito di essere stato l’unico a voler difendere Firenze dalla distruzione  che dopo  la battaglia di Montaperti, il 4 settembre 1260, molti ghibellini auspicavano per la città”.

Vincenzo Dicandia (C) Compagnia Rasi

“Io con La Divina Commedia ho un buon rapporto – racconta un altro giovane  attore,  Vincenzo Dicandia, 21 anni – che è iniziato a scuola ma è  continuato  anche dopo, sollecitato dal profondo  legame tra il poeta e la nostra città che lo ha accolto esule e dove è morto nel 1321″. Riguardo il personaggio preferito, la sua scelta ricade su  Virgilio. “Da un lato ci sono il rispetto,  la fiducia e l’ammirazione che l’Alighieri ha per lui. Virgilio, invece ha verso Dante un atteggiamento paterno, ha pazienza, gli spiega le cose. E’ l’allegoria della ragione umana, a volte lo sgrida quando lo vede distratto, quando è assalito da dubbi o paure, lo rassicura. Poi però si vede costretto  a riconoscere la propria impotenza di fronte all’impresa di mostrargli il Paradiso e con umiltà lo affida nelle braccia di Beatrice”.

Simone Rava (C) Compagnia Rasi

Altro personaggio che lo ha colpito,  condividendo la stessa scelta di Liverani, è quello di Ulisse nel 26esimo canto dell’Inferno, che rappresenta in pieno la voglia dell’uomo di oltrepassare i propri limiti, sia per desiderio di conoscenza che per spirito d’avventura. Ma che, aggiunge, “lo porta all’inevitabile abuso del proprio ingegno, che per sua natura è inadeguato a comprendere le verità divine. La sua colpa, considerata in un’ottica cristiana, che lo ha relegato nell’Inferno, è l’Hybris,  la tracotanza di volersi mettere sullo stesso piano di Dio”. Altro elemento di grande fascino, continua  Dicandiaè la struttura della Divina Commedia e il modo in cui viene percepito il tempo. Nell’Inferno il tempo è eterno, scandito solo da fuochi e fiamme. In più, il percorso dall’Inferno verso il Purgatorio è un cammino di risalita. Sono i canti della pena e della rassegnazione, che come compagnia abbiamo intrapreso all’inizio del 2021, non a caso, che speriamo sia un anno di rinascita verso la luce, dopo il  2020 appena trascorso”. 

Luca Agostinelli (C) Compagnia Rasi

Stesso entusiasmo per le cantiche dell’Inferno anche da parte di Luca Agostinelli e Asia Galeotti, mentre per Antonella Castelvetro la passione per Dante è maturata in famiglia, con il papà che di fronte ai problemi trovava immancabilmente un verso dantesco da citare per l’occasione.

Antonella Castelvetro (C) Compagnia Luigi Rasi

Ravenna, città dell’esilio del Poeta, insomma, ha maturato con lui, sempre di più, nel corso dei secoli, questo legame così viscerale e fortemente  identitario, tanto da influenzare il linguaggio e la mentalità dei suoi cittadini.

Ad aderire al progetto, che, lo ricordiamo, è promosso in collaborazione con l’associazione culturale Endas Ravenna, anche Caterina Marchetti,  Silvia Piovaccari, Paola Piergentili, Simone Rava,  Roberto Ancherani,  Matteo Lamargese e Franca Ridolfi.

Matteo Lamargese (C) Compagnia Rasi

 

Inseriamo di seguito il  video della recita del primo canto dell’Inferno pubblicato sul canale You Tube il primo gennaio scorso, interpretato da Caterina Marchetti.  Tutti gli altri canti si possono vedere e ascoltare con la stessa modalità oppure sulla pagina Facebook della compagnia teatrale Luigi Rasi.

 

a cura di Anna Cavallo

Nella foto di copertina:  Davide Dima