Dall’incipit della tesi:
San Remigio, posto a 1800 metri di quota, quasi sull’orlo di un pauroso strapiombo, domina dalla sua posizione tutta la Valle di Poschiavo dall’imboccatura che segna il confine tra l’Italia e la Svizzera fino al gruppo imponente del Bernina che la chiude.
Santa Perpetua sorge anch’essa su un’altura circondata da ripide pareti a picco sulla pianura tiranese.
I due ospizi sono uniti da una strada mulattiera, l’unica che nel Medioevo conducesse al Bernina, che attraversata la pianura a Villa di Tirano s’arrampica sul monte Petroso, passa tutt’ora tra un gruppo di casette diroccate costituenti l’agglomerato di Santa Perpetua, scende a valle, valica il torrente Poschiavino e s’inerpica tra selve di castani verso Viano, già in territorio elvetico, per poi proseguire alla volta di S. Remigio.
Degli archivi di questi due xenodochi si conservano circa settecento pergamene nell’Archivio della Basilica di Tirano ( sono datate dal 1087 al 1517 ) qui giunte quando per decreto di Leone X°, nel 1517 con la Bolla “Ex commissio nobis”, i beni dei due ospedali furono uniti a quelli della Beata Vergine di Tirano, sotto il patronato del Comune di Tirano.
Nel 1885 le parrocchie di Brusio e di Poschiavo furono assegnate alla diocesi di Coira così che San Remigio venne a trovarsi in territorio svizzero pur rimanendo sotto la giurisdizione del Comune tiranese in quanto proprietario della Basilica e dei beni ad essa annessi.
I due xenodochi sono ora curati dai Padri Serviti, all’interessamento dei quali va il merito delle recentissime opere di restauro effettuate a San Remigio.
Gli Ospizi non ebbero una storia molto risonante e non furono ciò che comunemente si dice “Faro di civiltà nelle tenebre del Medioevo”; furono piuttosto delle modeste fiaccole verso la cui luce potevano rivolgersi sicuri di ottenere tutto l’aiuto materiale e spirituale di cui abbisognavano sia i viaggiatori che gli abitanti di questa zona della Valtellina e della Valle di Poschiavo, terre che richiedono duro lavoro per dare parchi frutti.
E’ questa continua e assidua opera di soccorso che ha reso i due ospedali importantissimi nei secoli passati in questi luoghi, ed è anche per ricordare il loro umile lavoro che è stato redatto il presente contributo alla loro storia nei secoli undicesimo e dodicesimo.
Relatore prof. Giuseppe Picasso, anno accademico 1972/73, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Facoltà di Magistero, corso di laurea in Pedagogia.